Meteo, "saltano il Nord": ecco perché l'Italia è condannata
L’allarme siccità va preso seriamente, perché per “salvare” l’estate servono almeno 50 giorni di piogge e le previsioni in questo senso non sono delle migliori, soprattutto in alcune parti d’Italia. Al Nord ad esempio non piove più come prima e questo sta rappresentando sempre più un problema. Il perché lo ha spiegato Massimiliano Pasqui, climatologo e ricercatore del Cnr che è stato intervistato dal Corriere della Sera.
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“Ci sono cause globali e locali - ha spiegato - le prime vanno ricondotte alla forte anomalia climatica presente nel Pacifico. Più vicino a noi registriamo invece un innalzamento delle temperature nel Mediterraneo e irregolarità nell’area oceanica atlantica. L’elemento sostanziale è la direzione delle perturbazioni atlantiche che negli ultimi anni è cambiata. Si sono spostate più a Nord delle Alpi oppure a Sud, passando sulle regioni centrali e meridionali, tagliando fuori il Settentrione. Sono queste perturbazioni a portare la gran parte dell’acqua. Dobbiamo imparare a convivere con la siccità perché è probabile che queste situazioni siano frequenti”.
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La previsione di Pasqui è che da questa situazione è “improbabile che se ne esca in pochi mesi”. Sarebbe necessaria “una pioggia costante, ma non troppo intensa altrimenti non si infiltra. Dobbiamo recuperare 500 millimetri nelle regioni nord-occidentali: servirebbero 50 giorni di pioggia”.