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Cospito: lui gode per aver sparato ad una persona e noi godiamo perché lui sia in carcere. L’analisi di Andrea Pasini

di Andrea Pasini mercoledì 15 febbraio 2023

2' di lettura

«In una splendida mattina di maggio ho agito e in quelle poche ore ho goduto a pieno della vita. Per una volta mi sono lasciato alle spalle paura e autogiustificazioni e ho sfidato l’ignoto».

Una frase che sembra descrivere una nuova esperienza, l’appagamento dell’aver provato qualcosa per la prima volta. E se vi dicessi che a pronunciare queste parole è stato Alfredo Cospito? E se vi dicessi che l’azione di cui parla è l’attentato a Roberto Adinolfi? Attentato dove Cospito ha gambizzato un amministratore di Ansaldo sparandogli. 

Mi fa rabbrividire pensare che si possano usare certe parole per descrivere un atto così orribile. Eppure Cospito lo ha fatto. Quando si parla della sua condanna e della “inumana” sentenza al 41-bis, si dimentica troppo spesso di ricordare chi sia veramente quest’uomo. 

Lo sciopero della fame che porta avanti da 115 giorni lo ha trasformato agli occhi di molti, e anche di una certa classe politica, in un un martire. Ma bisogna ricordare che Cospito non è un semplice anarchico, con idee più o meno condivisibili, è un uomo violento e spietato. Cospito non è una vittima innocente di uno Stato oppressore, è un criminale che sta giustamente scontando la sua pena. 

Vuole sapere una cosa, caro Cospito? Lei ha detto di aver goduto quando ha sparato ad Adinolfi. I cittadini per bene, oggi, godono a vederla in carcere. Ogni italiano onesto gode nel sapere che le Forze dell’Ordine e la magistratura sono stati capaci, con coraggio e determinazione, di assicurarla alla giustizia. Godono i cittadini per bene  nel vedere che il nostro Stato non si è piegato alle sue minacce, e che continuano ad andare in giro a testa alta nonostante la violenza, la devastazione e i ricatti che lei e gli anarchici violenti quotidianamente provate a farci vivere. 

Noi godiamo a pieno della vita, non voi cari signori, se è così che possiamo definire un branco di anarchici violenti. Noi cittadini italiani non ci pieghiamo alla vostra strategia del terrore, andiamo avanti ogni giorno credendo e rispettando le istituzioni e operandoci nel rispetto di tutti coloro che mettono ogni giorno la loro vita a rischio per tutelare la nostra sicurezza, la
Nostra libertà e la Repubblica Italiana.

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