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Feltri controcorrente: Italia poco sicura? All'estero è peggio

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 Vittorio Feltri

Vittorio Feltri
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I giornali e in particolare le televisioni descrivono il nostro Paese come fosse una macelleria dove quotidianamente avvengono terribili fatti di sangue: aggressioni, omicidi (femminicidi in particolare), coltellate e sparatorie come piovesse. Fatale che la gente sia allarmata. Molti politici poi moltiplicano l’allarme sociale invocando maggiore attenzione da parte delle forze dell’ordine e dipingendo le nostre città come fossero culle della delinquenza. Ebbene, tutto ciò è falso e ingigantito dai commenti relativi alla cronaca nera e da numerose trasmissioni video dedicate ai morti ammazzati che così sembrano numerosi, ai limiti delle stragi, mentre la realtà è ben altra. Tanto per cominciare l’Italia, stando alle statistiche internazionali, è la terza nazione più sicura d’Europa, dopo la Svizzera e la Norvegia, che sono coriandoli al confronto della nostra terra.

 

 


Da parecchi anni, ormai, i dati dimostrano che noi siamo delle mammolette rispetto a quasi tutti i popoli del mondo. Esemplifico. Nel 2022 sono avvenuti dalle nostre parti 309 omicidi, mentre nel 1991 se ne registrarono la bruttezza di 1.916, un’ecatombe. Siamo di fronte a un calo pazzesco di fattacci: meno 84 per cento. Prendiamo Roma, lo scorso anno furono freddate 29 persone, poche in confronto a quelle finite al cimitero a Parigi, 100, e a Bruxelles, 179, dove gli abitanti sono un milione e 200 mila. Altre cifre impressionanti in senso positivo. Ogni 100mila italiani si calcola, il tasso dei massacri è stato pari allo 0,6 per cento, in Germania allo 0,9, nel Regno Unito all’1,2, in Francia, dove i cittadini, a partire da Macron, se la tirano da gran fighi, si sale all’1,4. I numeri sono aridi ma dicono solo la verità. La situazione italiana non sempre è stata così rosea, come all’inizio di questo articolo abbiamo notificato.

 

 

Nel fosco periodo del terrorismo, nei primi anni Settanta, nella nostra patria si contarono 1.970 delittacci commessi dal partito comunista armato. Anche nel 1980 gli assassini si fecero notare facendo secchi quasi 2.000 cristiani. Poi però, smaltita la sbronza rossa dei rivoluzionari da strapazzo, la decrescita dei funerali di soggetti mandati all’altro mondo con la violenza non si è più fermata. E adesso l’amata Italia si è trasformata in una penisola relativamente felice se confrontata con gli Stati della Unione Europea come abbiamo dimostrato cifre alla mano. Pertanto, incitiamo i nostri non sempre stimabili colleghi a darsi una calmata nel dipingere le nostre belle città come fossero l’inferno. Tutti noi dobbiamo smetterla di raccontare l’Italia come fosse il regno del Male. Semplicemente non è vero. Di certo, se ci consideriamo non possiamo ritenerci dei santi, ma se ci confrontiamo con altri popoli dobbiamo leccarci le dita. 

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