Chi dichiara guerra alle Istituzioni e allo Stato va combattuto e punito L'analisi di Andrea Pasini
I manifesti affissi gli scorsi giorni sui muri della Sapienza sono dimostrazione dell’incredibile violenza di cui sono capaci certi movimenti anarchici.
Chi sono gli assassini di Alfredo Cospito si poteva leggere a chiare lettere e a seguire i volti e le cariche di alcuni vertici dello Stato, da Sergio Mattarella a Giorgia Meloni, da Carlo Nordio a Marta Cartabia, passando per Anna Maria Loreto, procuratore capo di Torino, Giovanni Russo, capo del Dap, e del procuratore antimafia Giovanni Melillo.
Questi manifesti fanno oggettivamente paura. È fondamentale che tutti condannino, in maniera ferma e decisa, i responsabili di queste azioni vergognose che hanno come obiettivo solo quello di intimorire le istituzioni e spingere anarchici e terroristi alla violenza. Ma ci rendiamo conto di quello che sta succedendo?
Si paragona il 41-bis alla tortura, si scrive sui muri «stato assassino». Dove andremo a finire di questo passo? E pensare che proprio dentro quelle mura dove sono apparse queste scandalose frasi vengono preparati i nostri futuri dirigenti. È in quell’Università che i nostri giovani crescono e imparano la differenza tra ciò che è giusto e sbagliato. Una prospettiva davvero angosciante.
Apprezzo come il premier Giorgia Meloni non si sia mai tirata indietro, rifiutando fermamente di scendere a patti con questi violenti. Mi vergogno a nome di tutti coloro che sono rimasti in silenzio, o peggio ancora che hanno cercato di giustificare le azioni degli anarchici violenti in questi giorni. Accecati molte volte da un odio politico ingiustificato sono pronti a dare ragione a persone senza coscienza, senza onore e senza sentimenti.
Deve far riflettere anche il pensiero condiviso dalla premier in merito al tempismo sospetto della battaglia intrapresa dall’anarchico Alfredo Cospito e il suo sciopero della fame, cominciato proprio quando il centrodestra ha vinto le elezioni. Perché ricordiamo, le persone che oggi siedono a Palazzo Chigi sono state scelte in lega maggioranza dai cittadini italiani. Ma certo, gli anarchici non possono neanche cominciare a capire come si possa sentire un cittadino onesto, che lavora ogni giorno per migliorare il suo paese e si impegna ogni minuto per lasciare un mondo migliore ai proprio figli e alle nuove generazioni. Un mondo libero, dove a comandare non è la paura, ma la fiducia, la libertà, la pace ed il rispetto verso il pensiero altrui anche se diverso dal nostro.
Lo Stato non deve assolutamente trattare con chi lo minaccia. Queste parole di Giorgia Meloni vanno ricordate sempre. Il nostro governo non deve cedere davanti a queste persone. Basti cercare una delle tante testimonianze delle vittime degli anarchici, come il carabiniere Stefano Sindona che perse due dita aprendo un pacco bomba in caserma.
Davanti a episodi del genere fermatevi un momento e chiedetevi: chi stiamo davvero proteggendo?