Papa Ratzinger, "incurabile": la lettera segreta sulle dimissioni
Quando si dimise l’11 febbraio 2013, Papa Benedetto XVI motivò la decisione con il fatto di essere “pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”. Una versione differente, o meglio più specifica, Ratzinger l’ha poi scritta in una lettera indirizzata al biografo Peter Seewald e che è rimasta segreta fino ad ora.
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Il motivo centrale delle sue dimissioni fu l’insonnia che lo tormentava va danni: “Mi ha accompagnato ininterrottamente dalla Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia”, ovvero dall’agosto 2005. Ratzinger scrive che i “forti rimedi” che gli erano stati prescritti all’epoca avevano funzionato per un po’ e gli avevano quindi permesso di fare il Papa, ma a un certo punto i farmaci “hanno raggiunto i loro limiti”: in pratica, i sonniferi non gli facevano più effetto. A spingere Ratzinger verso le dimissioni fu un episodio verificatosi durante un viaggio in Messico e a Cuba, avvenuto nel marzo 2012.
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Il Papa ebbe un incidente durante la prima notte: si svegliò “completamente intriso di sangue”, forse perché aveva urtato qualcosa in bagno ed era caduto. Dopo l’incidente, il medico personale gli chiese di ridurre l’assunzione di sonniferi e insistette affinché apparisse in pubblico solo di mattina. Nella lettera Ratzinger afferma che da quel momento gli è stato chiaro che quelle restrizioni mediche “potevano essere applicate solo per un breve periodo”. E infatti un anno più tardi sono arrivate le dimissioni.