Pietro Purpura, addio a un mito italiano
Addio a un mito italiano, probabilmente sconosciuto a molti. Pietro Purpura (foto tratta da storiadellefreccetricolori.it) era una leggenda dell'aviazione internazionale, gloria delle Frecce tricolori, la pattuglia acrobatica più apprezzata del pianeta. Il pilota siciliano è morto a 86 anni, secondo quanto riportato dal Messaggero Veneto. Il top gun era nato a Palermo ma cresciuto in Friuli, dove si era trasferita tutta la sua famiglia. E lì, alla base di Rivolto, a una manciata di chilometri da Udine, è diventato pilota di jet.
Dopo aver frequentato vari corsi di volo, era entrato nell'Aeronautica militare e nel 1964 era entrato nelle Frecce tricolori. Frecce sui fianchi e tricolore sotto le ali, con migliaia di persone a terra a guardarlo ammirati e stupiti, Purpura aveva esordito ai comandi di un G.91 blu, volando con e Frecce fino al 1981. Il tenente colonnello aveva preso parte a oltre 300 manifestazioni e circa 50 sorvoli in Italia e all'estero. Al momento dell'addio all'Aeronautica, aveva all'ttivo ben 4mila ore di volo. In pratica, una vita tra le nuvole.
Il richiamo del cielo era talmente forte da convincerlo a tornare sui suoi passi e fondare la prima pattuglia acrobatica civile, le Alpi Eagles. Era tempo di nuove imprese: nel 1983 era a bordo di uno dei nove monomotori a elica che attraversarono l'Atlantico per commemorare lo storico volo di Balbo di 50 anni prima: si esibì negli Stati Uniti, esportando il meglio della nostra aviazione.