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Papa Francesco, "che tomba voleva rifilare a Ratzinger"

Francesco Capozza
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Nei giorni scorsi chi scrive è andato a fare un saluto a Papa Benedetto sul luogo che dal 5 gennaio scorso è quello del suo riposo eterno. Chi è stato nelle Grotte vaticane negli ultimi anni- prima e dopo la scomparsa di Ratzinger - avrà notato che tra le tombe che custodiscono i resti mortali di un centinaio di papi da qualche tempo è spuntato un sarcofago di marmo bianco, privo di iscrizioni. E in effetti è vuoto, perché fatto costruire su espressa indicazione di Bergoglio nel 2019. La storia ad esso legata è però divertente, vale la pena di essere raccontata.

 

 

 

Sceso come ogni anno nelle Grotte in occasione della commemorazione dei defunti, il 2 novembre 2018 Papa Francesco, dopo aver pregato sui vari tumuli dei suoi predecessori, si soffermò un attimo e indicando la tomba - ormai vuota dal 2011- che fu prima di Giovanni XXIII e poi di Giovanni Paolo II (i due pontefici sono stati ricollocati entrambi sotto due distinti altari all'interno della Basilica dopo le rispettive beatificazioni e successive canonizzazioni ndr), disse: «questa sarà la mia, quando morirò voglio essere sepolto qui!».

 

 

 

Nella foto sopra, la tomba "prenotata" da Benedetto XVI

 

L'OCCHIATACCIA

Seguirono evidenti attimi di panico e di imbarazzo tra i cerimonieri, e il cardinale Angelo Comastri, l'allora Arciprete della Basilica vaticana e Presidente della Fabbrica di San Pietro, ci mancò poco che trasalisse. Soltanto Mons. Guido Marini, che all'epoca era ancora il Maestro delle cerimonie liturgiche pontificie, ebbe il coraggio di prendere la parola e dire a Bergoglio: «Santo padre, veramente qui vorrebbe essere sepolto Papa Benedetto, ha espresso più volte questo desiderio...».
Fulminando l'incauto monsignore con un'occhiataccia, il Papa regnante rispose altero: «vedremo chi morirà prima, nel frattempo si faccia costruire un sarcofago simile a questo», indicando quello che dal 1978 ospita le spoglie mortali di Giovanni Paolo I, posizionato esattamente dirimpetto alla suddetta nicchia e accanto a quello, capolavoro di mirabile arte bronzea, di Benedetto XV, morto nel 1922.

 

 

 

Papa Ratzinger non a caso aveva scelto proprio quella nicchia, desiderava infatti il perpetuo sonno non solo dove il suo diretto predecessore e grande amico Karol Wojtyla era stato precedentemente inumato, ma anche essere il più vicino possibile al Papa che definì la Prima guerra mondiale «un'inutile strage» e a cui si era ispirato nel 2005 nello scegliere il proprio nome pontificale. Nell'estate del 2019 il famoso sarcofago di cui vi stiamo parlando, e che nelle intenzioni di Papa Francesco doveva essere rifilato a Benedetto XVI, era pronto. a Benedetto

 

 

Nella foto sopra, la tomba che Francesco voleva "rifilare" al Papa Emerito

 

BRUTTA SORPRESA

Peccato però che il Pontefice da poco defunto avesse messo per iscritto nel suo testamento proprio quel desiderio tante volte espresso solo a parole! Un duro colpo per il successore che a quel punto non ha potuto far altro che dare il via libera alla sepoltura della triplice cassa di Ratzinger dove egli aveva desiderato.
Ora questo anonimo sarcofago toccherà invece al Pontefice venuto dall'altra parte del Mondo, il quale, è facile immaginare, se l'avesse saputo avrebbe forse speso qualcosina in più per la sua realizzazione. Il sarcofago di Papa Luciani da cui si sarebbe dovuta prendere ispirazione, a suo tempo è stato infatti fregiato con particolare cura, inserendo ai quattro lati dei bassorilievi e alcuni angeli provenienti dal Lapidario dell'antica Basilica costantiniana, mentre questo, fatto costruire in fretta dai c.d. "sampietrini", gli operai della Fabbrica di San Pietro, è onestamente assai poco "papale".

 

 

 

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