Papa Raztinger, il testamento: “Cosa ho visto sparire”
Nel testamento del Papa Emerito Benedetto XVI c’è un passaggio particolarmente importante, quello in cui si invita a rimanere saldi nella fede e a non farsi confondere dalla scienza. "Ho vissuto le trasformazioni delle scienze naturali sin da tempi lontani - ha scritto Joseph Ratzinger - e ho potuto constatare come, al contrario, siano svanite apparenti certezze contro la fede, dimostrandosi essere non scienza, ma interpretazioni filosofiche solo apparentemente spettanti alla scienza”.
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“Così come, d’altronde - ha proseguito - è nel dialogo con le scienze naturali che anche la fede ha imparato a comprendere meglio il limite della portata delle sue affermazioni, e dunque la sua specificità. Sono ormai sessant’anni che accompagno il cammino della Teologia, in particolare delle Scienze bibliche, e con il susseguirsi delle diverse generazioni ho visto crollare tesi che sembravano incrollabili, dimostrandosi essere semplici ipotesi: la generazione liberale (Harnack, Jülicher ecc.), la generazione esistenzialista (Bultmann ecc.), la generazione marxista. Ho visto e vedo come dal groviglio delle ipotesi sia emersa ed emerga nuovamente la ragionevolezza della fede. Gesù Cristo è veramente la via, la verità e la vita; e la Chiesa, con tutte le sue insufficienze, è veramente il Suo corpo”.
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Il testamento del Papa Emerito Benedetto XVI si è concluso con una umile richiesta: “Pregate per me, così che il Signore, nonostante tutti i miei peccati e insufficienze, mi accolga nelle dimore eterne. A tutti quelli che mi sono affidati, giorno per giorno va di cuore la mia preghiera”.