Covid, Remuzzi: "Cina sconsiderata", cosa accadrà tra gennaio e marzo
"E' corretto testare per Covid i passeggeri provenienti dalla Cina con l'obiettivo di sequenziare le varianti (sono sufficienti alcune centinaia di sequenziamenti), per avere un'idea precisa di cosa sta arrivando dal Paese asiatico": lo ha spiegato Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e ordinario di Nefrologia all'Università degli Studi di Milano, in una intervista al Corriere della Sera.
"Siamo in una fase delicata, ma non allarmiamoci prima del tempo", ha detto Remuzzi. "Quello che sta accadendo in Cina, con un milione di nuove infezioni al giorno (che secondo le stime potrebbero aumentare fino a 3-4 milioni tra gennaio e marzo), è dovuto alla sconsiderata strategia 'zero Covid': si è puntato tutto sull'isolamento, la campagna vaccinale ha rallentato in modo significativo e il virus ha circolato poco. Dal 'tutto chiuso' si è passati improvvisamente al 'tutto aperto': in questo modo il virus ha terreno libero perché incontra una popolazione poco immunizzata. E' un errore inammissibile a quasi tre anni dall'inizio della pandemia".
Remuzzi ha ricordato che in Italia "il 90% della popolazione over 12 ha completato il ciclo vaccinale e godiamo di una immunità diffusa". "Sappiamo che quella ibrida, data da infezione più vaccino, è l'immunità più efficace - ha aggiunto -, secondo l'Istituto superiore di sanità il rischio di malattia severa è 80 volte superiore in chi non è vaccinato o non ha avuto una diagnosi recente di Covid. Adesso è estremamente urgente somministrare la quarta dose (e poi la quinta, dopo 120 giorni) agli over 60, poi al resto della popolazione".