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Green pass, l'incubo non è finito: dove è necessario il certificato verde

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Guai a stracciare il Green pass. Nonostante sia quasi in disuso, il certificato vaccinale potrebbe servire ancora. A preoccupare l'Italia le ultime due varianti Covid: Cerberus e Gryphon. Così nei luoghi di cura restano in vigore le misure di contenimento più rigide. All'ingresso degli ospedali rimangono le colonnine per la misurazione della temperatura corporea, ma anche per l’igienizzazione delle mani. Poi, per accedere ai reparti di degenza ecco che c'è il Green pass aggiornato. Nessun ritorno al passato, però, visto che il certificato all'interno di queste strutture è sempre stato obbligatorio. In caso contrario è necessario esibire il referto del tampone negativo eseguito nelle ultime 48 ore.

 

 

Non solo, perché il neo ministro della Salute Orazio Schillaci ha prorogato l’obbligo di indossare la mascherina per entrare negli ambulatori. Ovunque e senza alcuna eccezione. Stesso discorso all'interno delle residenze per anziani, dove rimangono le misure e le precauzioni. L'unica novità è data dal fatto che queste possono cambiare di pochissimo a seconda dei regolamenti amministrativi e dell’andamento dei contagi. 

 

 

Particolare attenzione al pronto soccorso. Qui la sosta dei parenti in sala d’attesa è consentita se riguarda minorenni, disabili e anziani con problematiche che richiedano la presenza costante di un caregiver. Nei reparti Covid-19 non saranno ammesse visite che saranno concesse solo ed esclusivamente in casi eccezionali. Ossia dietro autorizzazione. "Qui - conferma Antonio Cascio, consigliere della Società italiana di malattie infettive - siamo sempre in prima linea, impegnati a fronteggiare il Covid-19, senza dimenticare Hiv, epatiti, influenza, antibiotico-resistenza, vecchie e nuove epidemie". Per questo non si può abbassare la guardia. 

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