Ricetta elettronica addio? Caos nelle farmacie, cosa sta succedendo
Rivoluzione (e caos) in vista dal medico di famiglia e in farmacia. A dicembre scade la ricetta elettronica, la cosidetta ricetta dematerializzata. Immediata la richiesta di una proroga da parte dei medici al ministro della Salute Orazio Schillaci che sembra aver già trovato un positivo riscontro. "Abbiamo interpellato sul provvedimento la segreteria del ministro, facendo presente la scadenza, e ci aspettiamo una risposta positiva su una eventuale proroga", ha annunciato il presidente della Fnomceo Anelli. "Sappiamo che il tema è sul tavolo e sicuri che il ministro mostrerà la sua attenzione verso l'argomento", aggiunge Silvestro Scotti, segretario nazionale dei medici di medicina generale.
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Tecnicamente si tratta di una ordinanza della Presidenza del Consiglio che - secondo il sindacato dei medici Smi e di Cittadinanza attiva - andrebbe rinnovata e prorogata. "Chiediamo al ministro della Salute la proroga oltre la scadenza del 31 dicembre 2022, dell'utilizzo della ricetta dematerializzata almeno per un anno e un provvedimento che renda il suo utilizzo strutturale", così da "liberare" i medici" da impropri carichi burocratici", spiega Pina Onotri, segretario Generale del Sindacato Medici italiani (Smi).
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"I medici di famiglia, di continuità assistenziale e dell'emergenza territoriale - spiega Onotri -, sono carenti in tutta Italia e al tempo stesso sono sempre più oberati da impropri carichi burocratici, con una sempre minore disponibilità di tempo per l'attività clinica". Il ritorno alla ricetta rossa cartacea così come era prima dell'emergenza Covid, conclude Onotri, "rappresenterebbe un salto indietro, causando lunghe attese negli studi medici. La soluzione temporanea che auspichiamo è quella di una proroga di almeno un anno del provvedimento". Di occasione sprecata di una eventuale mancata proroga dell'uso della ricetta elettronica parla anche la segretaria generale di Cittadinanzattiva Anna Lisa Mandorino. "La sanità digitale, in generale e nel suo piccolo anche la ricetta dematerializzata è di enorme beneficio soprattutto in contesti, come le aree interne, in cui la distanza dallo studio del medico, o le condizioni disagiate che talvolta sussistono per raggiungerlo, costringerebbero ad esempio le persone anziane a chiedere aiuto ad un familiare".
La ricetta elettronica, introdotta durante l'emergenza Covid per ovviare al disagio di recarsi fisicamente nello studio del proprio medico, prevede che al momento della generazione della stessa l'assistito possa chiedere il numero della ricetta.