Anarchici, chiesto l'ergastolo per Cospito: inferno a Torino, barista aggredito
Il procuratore generale Francesco Saluzzo, nel corso dell'udienza davanti alla Corte d'Appello di Torino, presieduta da Piera Caprioglio, ha chiesto di condannare all'ergastolo e a 12 mesi di isolamento Alfredo Cospito, attualmente detenuto al 41 bis, e a 27 anni e 1 mese per Anna Beniamino. I due imputati sono ritenuti gli ideologi della Federazione anarchica informale (Fai). La Corte d'Appello di Torino, deve rideterminare la pena a carico di entrambi, così come indicato dalla Cassazione. Gli ermellini hanno stabilito che Cospito e la compagna Anna, in carcere a Rebibbia, debbano essere condannati per il reato di strage politica. Al centro del processo, ci sono i due ordigni esplosivi piazzati il 2 giugno 2016 davanti alla Scuola Ufficiali di Fossano, nel Cuneese. L'agguato non ha provocato vittime, ma gli ordigni erano potenti e hanno messo a rischio la sicurezza dello Stato. Abbastanza perché la Cassazione decidesse di rinviare gli atti alla Corte d'Appello torinese per rideterminare le condanne inflitte a Cospito (20 anni) e a Beniamino (16 anni e 6 mesi) alla luce del movente politico dell'attentato.
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Secondo quanto si apprende, Alfredo Cospito, in una dichiarazione spontanea resa nel corso dell'udienza che si è tenuta oggi al Tribunale di Torino, ha detto che proseguirà "fino all'ultimo respiro" lo sciopero della fame iniziato contro il regime di 41 bis, parlando di un "limbo senza fine". Cospito era collegato dal carcere di Sassari. In collegamento anche Anna Beniamino che avrebbe dichiarato "non riuscirete a spegnere l'anarchia".
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Dopo la richiesta del pg, a Torino è scoppiato l'inferno. Le venti persone che erano state autorizzate a entrare in tribunale sono state allontanate. Fuori dal tribunale circa 150 persone hanno manifestato appendendo uno striscione con la scritta 'Al fianco di Alfredo e Anna'. Secondo quanto conferma la questura di Torino circa 2-300 persone si sono riunite in corteo. Secondo quanto si apprende, in via Principi d'Acaja alcuni manifestanti hanno acceso alcuni fumogeni e hanno imbrattato con scritte i muri di diversi stabili. Inoltre, un barista che si sarebbe lamentato per gli atti vandalici, sarebbe stato malmenato da alcuni manifestanti. Sono state lanciate anche diverse bombe carta.