Ischia, la mail 4 giorni prima della tragedia
E' stato ritrovato il corpo dell'ottava vittima del disastro di Ischia: si tratta del quindicenne Michele Monti, l'ultimo disperso della famiglia distrutta dalla colata di fango che ha travolto Casamicciola. Insieme a lui sono morti anche madre, padre, fratellino e sorellina. Una tragedia che, forse, si poteva davvero prevenire.
Quel pezzo del Monte Epomeo che si è staccato, travolgendo nel fango case e famiglie, non solo poteva essere messo in sicurezza se l'iter burocratico fosse stato più veloce. Si poteva evitare la tragedia quantomeno con una evacuazione degli abitanti. Secondo una ricostruzione riportata da Il Giornale, il 22 novembre scorso, ovvero quattro giorni prima della tragedia, l'ex sindaco di Casamicciola Giuseppe Conte ha scritto una Pec al sindaco della Città Metropolitana Gaetano Manfredi e al prefetto di Napoli Claudio Palomba allertandoli dell'imminente pericolo. Pericolo che avrebbe investito anche l'ospedale dell'isola nella zona del vallone della Rita.
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Dal punto di vista temporale, sarebbe stato impossibile intervenire per mettere in sicurezza il monte e gli alvei. Per cui lo sgombero sarebbe stata l'unica cosa da fare. Ma una parte importante di responsabilità ce l'avrebbe anche la burocrazia. Soprattutto perché i soldi per intervenire sul riassetto territoriale delle zone dell'isola a rischio ci sono. Dal 2010 ad oggi sono stati finanziati tre progetti, pianificati dopo l'ultima alluvione del 2009, che avrebbero potuto evitare ulteriori morti. Si parla di interventi per un totale di quasi cinque milioni di euro. Eppure, chi per un motivo e chi per un altro, sono rimasti inattuati. Un gioco al rimbalzo di competenze e passaggi dal governo alla Regione Campania fino al Comune di Casamicciola. Anche questa volta, dunque, si assiste a una tragedia figlia dell'irresponsabilità.
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