Marò, Latorre fa causa allo Stato: perché chiede un risarcimento milionario
Il marò Massimiliano Latorre fa causa allo Stato chiedendo un maxi-risarcimento milionario per averlo fatto tornare in India dove rischiava la pena di morte (e dove ebbe anche un ictus). Il luogotenente - rimasto in carcere nel Kerala per 106 giorni insieme al collega Salvatore Girone - chiede milioni di euro di danni al governo italiano perché un decennio di processi gli avrebbe impedito di fare carriera, mettere su famiglia e diverse altre cose. A difendere il militare - oggi 55enne in Marina - sono gli avvocati Fabio Anselmo, già legale della famiglia Cucchi, e Silvia Galeone.
"Marò, chiesta la pena di morte"Cosa aspettiamo a farli tornare?
Al momento, come da prassi per le cause civili, si discute di una possibile mediazione tra le parti in corso all'Ordine degli avvocati di Roma. Ma presto potrebbe arrivare anche un'altra causa, da parte dell'altro marò Girone - 44enne tuttora in Marina: "Abbiamo scritto una lettera alla Marina chiedendo di riparare al sacrificio patito da Girone, con toni amichevoli - spiega il suo avvocato, Enrico Loasses - ma è arrivata una risposta negativa di una sola riga. Ora stiamo valutando".
Il caso dei due marò risale al 2012: i due fucilieri di marina italiani erano a bordo della petroliera battente bandiera italiana Enrica Lexie al largo della costa del Kerala (Stato dell'India sud-occidentale) come nuclei militari di protezione quando, convinti di trovarsi sotto attacco pirata, spararono in direzione del peschereccio indiano St. Antony. Morirono due pescatori indiani, Ajeesh Pink, di 20 anni, e Valentine Jelastine, di 44 anni. Latorre e Girone furono arrestati e detenuti in India per 106 giorni, poi rimandati in Italia e di nuovo rispediti nel Kerala. Solo lo scorso giugno, dopo un complesso arbitrato internazionale all'Aja che aveva consentito di processarli nel nostro Paese, i due fucilieri sono stati assolti dal Gip di Roma poiché la loro condotta è stata ritenuta consona a "una situazione tale da far pensare a un attacco di pirati".