Feltri scatenato: evviva il Viminale, una grande lezione ai ragazzi
Da molto tempo sui giornali e sui teleschermi si discute dei problemi della gioventù, non soltanto di questioni scolastiche e universitarie, ma soprattutto sociali. La cronaca registra quotidianamente notizie di scontri in piazza e in vari luoghi pubblici fra bande di ragazzotti ubriachi e probabilmente drogati, i quali si dilettano a picchiarsi selvaggiamente, ferendosi, e non di rado ci scappa addirittura il morto. A Roma, presso la facoltà di scienze politiche, alcuni giorni fa è successo un casino per motivi politici. Diversi studenti cosiddetti antifascisti se la sono presa con i loro compagni che avevano organizzato un dibattito ritenuto di destra, e ciò dimostra che gli anni passano ma i cretini ventenni, o circa ventenni, non mollano la presa.
Ho vissuto il Sessantotto quale cronista e all'epoca ne vidi di tutti i colori, assistendo pure alla trasformazione di una generica manifestazione giovanile contro i professori in una rivolta armata di segno comunista. Mi riferisco alle Brigate Rosse, Servire il popolo e Prima linea, movimenti terroristici che fecero una strage di presunti avversari. Oggi i deficienti acneici non mi pare se la prendano con gli insegnanti, i magistrati e generi affini, per fortuna si menano tra di loro. I tempi mutano, cambiano le abitudini ma i cervelli rimangono bacati. Le colpe del degrado incessante non so esattamente di chi siano, sta di fatto che i giovanotti - non tutti, grazie al cielo - non sono migliorati col trascorrere dei decenni. Penso che i genitori dei pirla non siano estranei al disastro montante, infatti se l'istruzione dipende dalle istituzioni scolastiche, l'educazione invece è affidata alle famiglie che non sono più capaci di fornire ai figli gli insegnamenti indispensabili per fare di un idiota un cittadino civile.
Infatti nelle nostre case, la sera, durante la cena, non avviene più uno scambio colloquiale tra i genitori e i loro eredi. Il papà segue il telegiornale, la mamma sminestra e i fanciulli masturbano il telefonino. Il dialogo familiare, che serviva a imprimere la capacità di stare al mondo alle generazioni emergenti, è andato a farsi benedire. Il risultato è sotto gli occhi di tutti coloro non siano ciechi. I giovani si occupano degli affari loro, non conversano, non apprendono le regole elementari utili per comportarsi decentemente. La sera escono senza specificare dove vanno e poi ne combinano di ogni colore, reati compresi, dopo essersi imbottiti di droga ormai spacciata a prezzi di liquidazione. Quando rincasano sono fatti come scimmie ed è un miracolo se non sono stati pestati da coetanei alienati come loro.
Poi accadono eventi molto più gravi. A Modena ne abbiamo avuto un esempio clamoroso. Migliaia di sbandati si sono ritrovati in una struttura abbandonata dando vita a un convegno ai limiti della decenza, violando ogni norma, giacché in casa d'altri non si tengono convegni di sbandati. Per fortuna stavolta il governo non ha subito ogni violazione ed è intervenuto muscolarmente per porre fine agli abusi. Menomale che Meloni c'è. Infine, un cenno alla conclamata povertà, si sostiene che i miserabili italiani siano circa sei milioni. Sarà anche vero, ma è altrettanto vero che in occasione del ponte in corso ben undici milioni di connazionali siano partiti per una breve vacanza, raggiungendo località turistiche che non mi risulta offrano ospitalità gratuita. I poveri che campano come ricchi costituiscono un fenomeno molto interessante. Amen.