Bollette alle stelle? Frosinone-choc: brutalizza la moglie per risparmiare
Un uomo ossessionato dal rincaro delle bollette è finito a processo per aver maltrattato la moglie a suon di schiaffi e divieti di ogni tipo. È successo a Veroli, in provincia di Frosinone, dove l'uomo, un 53enne impiegato, vietava alla moglie di usare la lavatrice perché altrimenti avrebbe consumato la corrente. Per lo stesso motivo pretendeva che la sera la donna restasse al buio nella sua camera e che non facesse la doccia. Tutta una serie di vessazioni, insomma, che avevano l'obiettivo - secondo l'uomo - di risparmiare sulle bollette troppo care. Non a caso, quando la donna si ribellava, scattava, oltre all'aggressione, anche l'accusa: "I soldi a casa li porto soltanto io".
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A riportare la vicenda è Il Messaggero, che spiega come l'uomo sia arrivato a tanto. All'inizio il rapporto tra l'uomo e la donna, madre di due figlie ancora minorenni, era sereno. Mentre la donna si occupava della casa e delle figlie, l'uomo pensava al lavoro. Ma pian piano le cose sono cambiate. Il marito ha cominciato a cambiare atteggiamento nei suoi confronti aggredendola prima verbalmente e poi fisicamente, con i primi schiaffi. Tutto questo è durato per anni, fino a quando la situazione si è trasformato in un vero e proprio incubo, diventando intollerabile. Così fare la lavatrice, stirare, lavarsi, ma anche semplicemente lasciare la luce accesa quando calava il buio era diventato impossibile. Tra le tante cose, l'uomo era arrivato persino a murare lo scarico della lavatrice per impedirle di usare l'elettrodomestico.
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Per la donna, la paura che il marito potesse in qualche modo strapparle le sue figlie l'aveva portata a subire qualsiasi offesa senza che lei avesse mai alzato un dito per reagire. Così, la donna aveva inizialmente sopportato per tutelare le sue bambine. A ostacolarla, poi, anche la realtà materiale. Essendo una casalinga, non aveva i mezzi per trovare una sistemazione alternativa. A un certo punto, però, la donna ha preso coraggio e ha deciso di rivolgersi ad un centro antiviolenza che poteva aiutarla a liberarsi dal marito violento. Da qui la denuncia all'uomo, che è stato rinviato a giudizio per maltrattamenti in famiglia aggravati. Intanto, la donna e le figlie, in attesa di una sistemazione, sono ospiti di una struttura protetta e sono seguite dai servizi sociali.