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Verande e vetrate sui balconi: rivoluzione, cosa cambia per i permessi

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La rivoluzione delle verande. Non serviranno più alcun titolo abilitativo, certificazione o autorizzazione per attrezzare balconi e terrazzi con vetrate scorrevoli, amovibili e totalmente trasparenti, in grado di ridurre la dispersione termica e favorire il risparmio energetico. Da oggi, per effetto del Decreto Aiuti bis che ha ottenuto il via libera definitivo del Senato, tutti questi interventi rientreranno infatti nell'edilizia libera. Secondo il Testo unico sull'edilizia la misura riguarda le cosiddette VEPA, le vetrate panoramiche, "dirette ad assolvere funzioni temporanee di protezione dagli agenti atmosferici, miglioramento delle prestazioni acustiche ed energetiche, riduzione delle dispersioni termiche, di parziale impermeabilizzazione delle acque meteoriche, dei balconi aggettanti dal corpo dell'edificio o di logge rientranti all'interno dell'edificio. C'è però una condizione, specificata dalla legge: tali elementi non devono configurare "spazi stabilmente chiusi con conseguente reazione di volumi e di superfici". In altre parole, non dovrà essere creata "nuova volumetria" e non si potrà comportare "il mutamento della destinazione d'uso dell'immobile", mentre il profilo estetico dovrà essere preservato in modo da "ridurre al minimo l'impatto visivo e l'ingombro apparente e da non modificare le preesistenti linee architettoniche".

La semplificazione combacia con la nuova polemica sul Superbonus. Deloitte, che gestisce la cessione del credito per conto di alcune banche, ha chiesto un video ai tecnici asseveratori per illustrare rapidamente i lavori effettuati. Una prova 'anti-frode', secondo i diretti interessati, che ha suscitato veementi proteste da parte degli stessi periti, degli architetti e degli ingegneri. L'Oice aderente a Confindustria l'ha definita "una ulteriore inutile incombenza a carico dei professionisti", mentre gli architetti si dicono 'sconcertati' per la pretesa di un adempimento "non obbligatorio e non richiesto dalla normativa". I periti industriali non usano mezzi termini e parlano di 'Grande fratello'. Altra benzina sul fuoco sulla fine di questa legislatura, e con ogni probabilità sull'inizio della prossima.

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