Fisco, arriva la raffica: per chi scatta il "prelievo" tra poche ore
Termina lunedì prossimo la cosiddetta "tregua fiscale": ripartiranno quindi i versamenti e gli adempimenti sospesi durante l'estate. In totale sono 181 gli appuntamenti in programma sul calendario, dei quali ben 168 sono relativi a pagamenti in scadenza. Lo slittamento al 22 agosto è dovuto al fatto che il termine del 30 luglio, sabato, è stato spostato a lunedì primo agosto, il quale, a sua volta, per effetto della proroga feriale, è stato rinviato al 20, un altro sabato: si arriva così a lunedì prossimo. Ma entriamo nel dettaglio del calendario fiscale.
Per quanto riguarda il modello Redditi 2022 perle persone fisiche (l'alternativa al 730), i contribuenti che non hanno versato quanto dovuto a titolo di saldo per il 2021 e di acconto per il 2022 entro il 30 giugno scorso, possono adempiere entro il 22 agosto pagando una maggiorazione dello 0,4%. Stessa scadenza anche per le partite Iva. Pertanto, entro lunedì 22, i contribuenti Iva mensili dovranno eseguire il versamento relativo a luglio, mentre quelli trimestrali il pagamento che riguarda il periodo aprile-giugno (con una maggiorazione dell'1%).
SCADENZE
Il termine per versare l'Iva del 2021, risultante dalla dichiarazione 2022, è invece scaduto il 16 marzo. A chi ha versato il saldo Iva in ritardo ma prima del 30 giugno, è stata applicata una sanzione dello 0,4% al mese (o frazione di mese) successivo al 16 marzo. Chi invece ha sforato la scadenza di giugno ha tempo fino a lunedì per adempiere: il termine compreso tra il primo luglio e il 30 luglio è slittato infatti al 22 agosto. La maggiorazione dello 0,4% in questo caso si applica però sull'intera somma (imposta più sanzioni). Per quanto riguarda tutti i contribuenti, non solo le partite Iva, per chi non dovesse essere in regola entro il 22 agosto, il termine a cui bisogna guardare per il calcolo del dovuto è il 30 giugno 2022, ovvero la data di scadenza ordinaria. In questo caso, per sanare i ritardi o le omissioni nel versamento dei tributi, i contribuenti possono contare su diverse tipologie di procedure al fine di ridurre la sanzione del 30% (15% se la dilazione è inferiore a 90 giorni). Lo strumento più importante è il cosiddetto "ravvedimento sprint", valido dal 23 agosto al 5 settembre. Per chi sceglie questa strada, la sanzione è dello 0,1% al giorno a cui vanno sommati gli interessi, pari all'1,25% annuo, calcolati a partire dal 23 agosto fino al giorno in cui si effettua il versamento.
Ma gli appuntamenti fiscali in scadenza, insieme alla campagna elettorale, hanno acceso i fari sulla questione delle tasse da parte di alcune associazioni di categoria. Da un'indagine condotta da Swg per Confesercenti, emerge che per il 45% degli imprenditori intervistati il tema del fisco dovrebbe essere in cima all'agenda dei partiti nella prossima legislatura. Questo mentre per la stragrande maggioranza (78%) è necessaria una riforma del sistema, che riduca le tasse e semplifichi gli adempimenti. Inoltre, ben un imprenditore su quattro (25%) è favorevole alla "pace fiscale" e alla rottamazione delle cartelle, mentre il 10% chiede che i limiti del regime forfettario vengano ampliati. Una posizione che ricalca il programma elettorale del centrodestra e che è sposata anche dalla Confederazione Aepi. Alla luce del buon andamento delle entrate tributarie, cresciute di 39 miliardi di euro nei primi sei mesi dell'anno rispetto allo stesso periodo del 2021, l'associazione chiede il taglio del cuneo fiscale, la pace fiscale e la flat tax.