Stefano Paternò, così il militare è rimasto ucciso da un mix di Covid e vaccino
Stefano Paternò, il capo scelto della Marina militare di Augusta di 43 anni, morto l'8 marzo dell'anno scorso nella sua abitazione di Misterbianco, nel Catanese, dodici ore dopo il primo vaccino Astrazeneca e da due settimane contagiato dal Covid, ma asintomatico, è deceduto per un "arresto irreversibile delle funzioni vitali consecutivo" secondo i consulenti insediati dal pm di Siracusa "a Sindrome da distress respiratorio (Ards) che si è tradotta in un danno tissutale, soprattutto alveolare, che non ha dato scampo". In sostanza, il decesso del militare sarebbe avvenuto per una "risposta immunitaria esagerata" che ha sommato il vaccino agli effetti del Covid.
Per questo la procura aretusea ha chiesto quindi l'archiviazione dell'inchiesta, ma il gip non sarà chiamato a dare una risposta, dal momento che il collegio di difesa, nominato dalla vedova, Caterina Arena, e composto dagli avvocati catanesi Dario Seminara, Lisa Gagliano e Attilio Indelicato, ha convenuto di non presentare opposizione. La decisione fa seguito al contenuto della stessa richiesta di archiviazione "che lascia impregiudicata, qualora ne ricorressero i presupposti, la configurabilità di una responsabilità civilistica, in ragione dell'accertata correlazione eziologica tra la somministrazione del vaccino Astrazenica e il decesso".
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Secondo l'avvocato Seminara "la procura ha accertato che Paternò godeva di ottima salute e che il lotto di Astrazeneca, sequestrato e poi dissequestrato, non era guasto ne' nocivo, tanto che da allora i casi letali sono stati rarissimi. E giacché è lo stesso pm a indicare la via della responsabilità civile, dopo aver condotto ogni più' scrupolosa indagine sul lotto di AstraZeneca in questione, Abv2856, d'accordo i parenti della vittima, chiederemo all'azienda un risarcimento del danno". Il ministero della Salute, appena cinque giorni prima della morte di Paternò, emanava infatti una circolare con la quale autorizzava la vaccinazione dei soggetti contagiati, alla sola condizione che la somministrazione avvenisse non prima di tre mesi ed entro sei. E il 10 febbraio persino l'Oms, a pagina 4 del proprio documento, stabiliva l'uso del vaccino "in soggetti con pregressa infezione", neppure raccomandando il preventivo test sierologico.
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Poiché' il decesso di Paternò sarebbe avvenuto per una "risposta immunitaria esagerata" che ha sommato il vaccino agli effetti del Covid, la procura di Siracusa ha escluso ogni responsabilità penale a carico dell'amministratore delegato di Astrazeneca Lorenzo Wittum, dopo aver archiviato la posizione di altre tre persone in un primo momento indagate: il capitano di vascello Angelo Toscano per avere curato l'anamnesi di Paternò, il luogotenente infermiere Franco Di Mare e il medico del 118 Salvatore Campagna, che ha accertato il decesso del militare nella sua abitazione. Non ci sono colpe soggettive, ma AstraZeneca risponderà del danno materiale, non essendo nel nostro ordinamento prevista la responsabilità oggettiva, in forza della quale l'azienda farmaceutica avrebbe dovuto nelle avvertenze indicare eventuali effetti nocivi in soggetti già contagiati, nondimeno 'non si può affermare' scrive la Procura "che il Paternò sarebbe morto anche se non si fosse vaccinato, giacché la Ards si è sviluppata dopo il vaccino".