Suicidio assistito, Cappato accompagna in Svizzera un'altra donna: rischia 12 anni di carcere
"Sto accompagnando in Svizzera una signora gravemente malata. Solo lì può ottenere quello che deve essere un suo diritto. Sarà libera di scegliere fino alla fine". Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, rischia ancora una volta una condanna fino a 12 anni di carcere, ma ormai la sua è diventata una missione. Stamattina, dai suoi canali social, ha infatti fatto sapere di essere nel paese elvetico con un una pensionata veneta di 69 anni, affetta da una grave patologia oncologica polmonare irreversibile con metastasi, che ha chiesto di essere accompagnata in Svizzera per potere accedere legalmente al suicidio assistito.
La donna non dipende da dispositivi di trattamento di sostegno vitale, non assume farmaci, salvo antibiotici e antidolorifici secondo necessità. Insieme alla famiglia, che comprende e rispetta la sua volontà, aveva contattato il Numero Bianco dell'Associazione Luca Coscion - la infoline gratuita per far luce sui diritti nel fine vita - per avere maggiori informazioni. Consapevole di non avere sostegni vitali ha preferito andare all'estero, in Svizzera, senza attendere ulteriormente. Un'attesa ulteriore avrebbe potuto, infatti, determinare ulteriori sofferenze e peggioramenti vista la progressione della malattia già in fase avanzata.