Andrea Zanotelli morto di encefalite, agonia di 3 settimane: l'insetto letale
Un morso di zecca: così Andrea Zanotelli, pensionato di 73 anni di Cles, in provincia di Trento, è morto dopo 3 settimane di agonia. Una vicenda che ha scosso la Val di Non e il Trentino, ma che purtroppo non è un caso isolato. L'ex dipendente della Dalmac, per cui curava ponti e viadotti in giro per il mondo, aveva iniziato a sentirsi particolarmente stanco e aveva notato un gonfiore sospetto a una mano. Il 19 giugno si era rivolto in ospedale a Cles, per poi essere trasferito al Santa Chiara. Non sapeva di essere stato morso da una delle zecche che proliferano nei boschi e nei prati di montagna.
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Le sue condizioni di salute sono precipitate nel giro di poche ore. Il pensionato è entrato in coma ed è stato stroncato da una encefalite da zecca. "Probabilmente è stato punto senza accorgersene", sottolinea Leggo.it a conferma di quanto siano insidiosi e potenzialmente letali questo tipo di insetti. Come i ragni, gli acari e gli scorpioni, la zecca appartiene alla classe degli aracnidi, si attacca alla pelle e succhia il sangue per giorni. Il morso non è doloroso e non causa prurito: ecco perché in mancanza di reazioni allergiche immediate può capitare di non accorgersene.
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Difficile anche individuarla nel suo habitat naturale: la zecca dei boschi, infatti, è scura e molto piccola, da larva è non più grande di una testa di spillo e da adulta poco più grande. Attenzione, dunque ad addentrarsi in boschi, sottoboschi, cespugli e aree con erba incolta, ombreggiate e con presenza d’acqua senza le necessarie precauzioni, come scarpe alte, calze e se necessario guanti.