Omicron 5 e vaccino, chi rischia di morire 7 volte di più: report-choc
Non solo il Covid non è affatto sparito. Ma è in piena fase di espansione, nonostante si vedano sempre meno persone indossare mascherine e tutte le misure di protezione siano sempre più basse. E non sono solo numeri: sale il tasso di ospedalizzazione in tutte le fasce d'età. Nei reparti normali e nelle terapie intensive. Crescono i casi di reinfezione. Crescono, però, anche gli asintomatici. A dirlo è il report settimanale dell'Istituto superiore di sanità diffuso ieri.
TEORIE NO VAX SMENTITE
Prima ancora della fotografia di come l'epidemia si sta muovendo nel documento compare un primo dato importante, che smentisce le teorie no-vax: chi non si vaccina ha 7 volte più probabilità di morire.
Il tasso di mortalità della popolazione di età superiore ai 12 anni, si legge infatti nel report, su 100mila persone nel periodo dal 13 maggio 2022 al 12 giugno 2022, per i non vaccinati è di 6 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni. Nei primi, i non vaccinati, si registrano 11 decessi per 100mila abitanti, nei secondi (chi ha fatto due dosi di vaccino) i decessi scendono a 2 per 100mila abitanti. Ed è di circa 7 volte più alto il tasso di mortalità rispetto a chi ha fatto anche la dose booster, la terza (2 decessi per 100mila abitanti).
Numeri che dovrebbero spazzare via dubbi o teorie complottistiche. Ma così non è, come facilmente si può verificare nei canali social della galassia no vax, sempre molto attiva. Del resto lo scetticismo (o la stanchezza) è generalizzato. Non a caso la vaccinazione negli over 80 ancora stenta.
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L'epidemia intanto rialza la testa. In tutta Italia e in tutte le fasce d'età, tanto che molte regioni stanno dando indicazioni ai vari ospedali di riaprire reparti Covid o terapie intensive che erano state chiuse. Ecco i numeri: a lievitare è il tasso di incidenza e il tasso di ospedalizzazione.
RIPRESA DEI CONTAGI
Nella fascia dai 30 ai 39 anni si registra, si legge nel report, il più alto tasso di incidenza a 14 giorni, pari a 1.843 per 100mila abitanti, mentre nella fascia di età da 0 a 9 anni si registra il valore più basso, 1.012 casi per 100mila abitanti. L'età media per cui viene diagnosticato il Covid nelle ultime settimane è stabile (48 anni). Il dato nazionale dell'incidenza è di 1071 nel periodo dal primo luglio al 7 luglio, in aumento rispetto al 24/30 giugno) , quando il tasso di incidenza era a 763.
Ancora: i numeri dicono che la possibilità di contrarre il virus per una seconda volta, con la variante Omicron, è in netta crescita. Dal 24 agosto 2021 al 6 luglio 2022 sono stati segnalati 659.578 casi di reinfezione, pari a 4,6% del totale dei casi notificati. E l'aumento della percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati risulta del 10,8%, in crescita rispetto alla settimana precedente (9,6%). L'analisi del rischio di reinfezione a partire dal 6 dicembre 2021 (data di riferimento per l'inizio di Omicron), vede un aumento del rischio in chi ha avuto il Covid da oltre 210 giorni, nei non vaccinati o vaccinati da oltre 120 giorni, nelle donne, nei giovani e nel personale sanitario.
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Nelle ultime due settimane sono stati segnalati in Italia 884.539 nuovi casi e 352 deceduti. Nei 14 giorni precedenti, secondo il rapporto della settimana prima, i casi segnalati erano stati 583.029. Quindi i nuovi contagi sono aumentati di circa 300mila. Tra questi sono in aumento i casi asintomatici 73%, mentre sono stabili i casi di contagio tra gli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione (2,4%).
Ieri, intanto, sono stati 98.044 (venerdì 100.690) i nuovi casi di positività e 93 i decessi (il giorno prima 105). Il tasso di positività è al 25,1% (venerdì era 27%). In terapia intensiva ci sono 17 persone in meno rispetto al giorno prima per un totale di 344. I ricoveri ordinari sono 232 (in tutto 8.864).
ALLERTA DEGLI ESPERTI
Situazione che allarma gli esperti. L'Italia, ha scandito Patrizio Pezzotti, direttore del reparto Epidemiologia dell'Iss, sta vivendo un «forte aumento dei casi» ed è in una «fase acuta» ed «espansiva» dell'epidemia. Lunedì dovrebbe arrivare il via libera alla vaccinazione con la quarta dose per gli over 60 e i soggetti fragili di ogni età, così come suggerito dall'Agenzia europea del farmaco Ema che ha ripreso una raccomandazione che aveva lanciato con l'Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie): in una situazione di alta circolazione virale, come quella in corso, va assolutamente fatta una quarta dose a tutti gli over 60 e ai fragili di ogni età.