Sharm el Sheik, lo zio di Andrea: "Fanno di tutto per ritardare l'autopsia", un terribile sospetto
La morte del piccolo Andrea Mirabile, deceduto per una sospetta intossicazione alimentare mentre si trovava in vacanza con i genitori a Sharm el Sheik, lascia senza parole. Sono in corso indagini per capire quale possa essere stata la causa del decesso del piccolo e del malore del padre che sta combattendo tra la vita e la morte in rianimazione. Ma in tanto in questa vicenda cominciano ad esserci delle ombre che vanno rimosse per far luce su quanto accaduto. Il primo punto riguarda le tempistiche del ricovero. A quanto pare, subito dopo il malore, l'intera famiglia si è recata in una guardia medica a pochi passi dal resort a 5 stelle dove si trovava in vacanza. I medici di guardia avrebbero prescritto una medicina adatta proprio per le intossicazioni alimentari chiedendo di ripassare nel pomeriggio per vedere gli effetti della cura. La situazione è immediatamente precipitata e sia Antonio che il piccolo Andrea sono peggiorarti immediatamente. Solo a questo punto, dopo l'approccio un po' troppo soft della guardia medica, la moglie ha chiesto e ottenuto il trasferimento in ospedale in ambulanza.
E qui le parole dello zio del piccolo Andrea chiariscono bene cosa è successo. Roberto Manosperti, fratello di Rosalia e cognato di Antonio afferma: "Disperati, sono corsi all’ospedale internazionale di Sharm ma all’arrivo al nosocomio Andrea è morto. Sotto choc, mia sorella mi ha raccontato che i medici per un’ora hanno tentato di rianimare il bambino". Ma non finisce qui. Dopo la morte del bimbo, la madre ha chiesto di poter trasferire in marito in Italia. Nulla da fare: "Abbiamo cercato di noleggiare un volo privato per farli rientrare – hanno raccontato i familiari – ma a parte il costo che si aggira attorno ai 35mila euro, ci sarebbe da attendere almeno quattro giorni prima di partire. Inoltre, l’équipe medica che dovrebbe salire a bordo chiede i referti sanitari che dall’ospedale non ci danno. Ci hanno dato solo una relazione che il nostro medico di Palermo definisce lacunosa e contraddittoria".
E a lasciare qualche dubbio anche sulle cause della morte di Andrea sarebbero anche i tempi lunghi sull'autopsia che ad oggi non è stata ancora fatta. Lo sfogo dello zio su questo punto è molto chiaro: "Per quanto riguarda le cause della morte del piccolo Andreuccio, avvenuta in sole 36 ore dalla manifestazione dei primi sintomi, ancora sono sconosciute. E soprattutto non sappiamo le tempistiche per avere l’autopsia fatta dai medici egiziani. Appena tornerà la salma in Italia ci adopereremo per farne fare una da medici di fiducia". Insomma l'esame autoptico sarà decisivo per capire esattamente il quadro di questa storia terribile in cui una vacanza si è trasformata in un terribile incubo.