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Marmolada, 16 auto parcheggiate: una evidenza drammatica. Stop alle ricerche

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Domenica 3 luglio un enorme blocco di ghiaccio si è staccato dalla cima della Marmolada, a oltre 3mila metri di altezza. Decisivo il ruolo del grande caldo. I morti accertati al momento sono 6, incertezza sul numero dei dispersi: potrebbero anche essere 19. Una disgrazia le cui proporzioni sono ancora difficili da comprendere. A Canazei, è atteso l'arrivo di Mario Draghi.

Nel frattempo, piovono le preoccupanti parole del procuratore, Sandro Raimondi, che ha spiegato: "Temo che le vittime aumentino almeno del doppio se non del triplo, visto il numero dei dispersi e il fatto che siano rimaste parcheggiate 16 auto. La prima cosa da fare in questo momento è l’identificazione delle vittime che non sarà facile, servirà l’esame del dna". Dunque, sull'inchiesta ha spiegato che "l’apertura del fascicolo è un atto dovuto". Insomma, il numero di auto rimaste ferme al parcheggio, considerando che ognuna può portare almeno 4 persone, fa temere che il bilancio sia molto peggiore.

Le autorità lanciano un appello che suona come ovvio, ma che purtroppo non sembra esserlo per tutti. Il questore vicario di Trento, Di Ruscio, ha chiesto a tutti di "non avvicinarsi alla zona del disastro, perché, al di là della pericolosità del sito e all’inciviltà di questi comportamenti, c’è il rischio di intralciare le operazioni dei soccorritori". E ancora, ha sottolineato che "saremo duri nei confronti di chi viola i divieti".

Nel frattempo, in tarda mattinata sono cambiate in peggio le condizioni atmosferiche: la ricerca dei dispersi con i droni, iniziata alle 4, potrebbe continuare per un paio d'ore, ma nessun soccorritore può salire ai piedi del ghiacciaio, per motivi di sicurezza. "Impossibile avvicinarsi", ha spiegato il questore. E così, le speranze di trovare qualcuno vivo si riducono al lumicino.

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