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Omicron, l'anomalia negli ospedali: "Chi sono i ricoverati, cos'hanno davvero"

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Andrea Valle
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I numeri sono in risalita. Ma negli ospedali italiani, dove stanno aumentando i pazienti positivi al Covid, la grande maggioranza dei ricoverati lo è per altre malattie. E, una volta giunto in reparto, scopre anche di essere positivo al virus. Le proporzioni di questo fenomeno le ha date ieri il governatore della Liguria Giovanni Toti: «Il Covid non ha gli stessi effetti di due anni fa. Oggi ci sono molti meno pazienti nei nostri ospedali, in Liguria solo il 30% è davvero ricoverato per il virus, il 70% entra in ospedale per altri motivi e poi scopre di essere positivo e asintomatico ai tamponi di routine e viene classificato paziente covid». Da qui la richiesta di cambiare «approccio» al Covid: «Il governo rimetta mano alle regole, che non corrispondono più alla realtà. Oggi continuiamo a considerarla come una malattia più pericolosa di quanto sia in realtà, con ospedali organizzati in funzione del virus e quindi meno efficaci nel dare risposte alle altre malattie, limitazioni in molti spazi della sanità, un sistema di tamponi che sforna migliaia di contagiati asintomatici, costretti in casa per giorni».

 

 

NESSUN ALLARME
La Omicron 5 corre, ma non fa paura ai governatori. Anche Attilio Fontana, presidente della Lombardia, ieri su Libero invitava alla calma: non c'è nessun allarme, negli ospedali la situazione è sotto controllo. Mario Balzanelli, presidente nazionale del Servizio sanitario di Urgenza ed emergenza medica (il 118), ieri ha parlato di un assalto degli asintomatici negli ospedali: «Nelle strutture di pronto soccorso vengono rilevate in questo periodo moltissime persone positive al virus SarsCoV2 del tutto asintomatiche. Sono persone che arrivano per accompagnare minori o anziani, o per fare medicazioni, e che devono fare il tampone come previsto per chiunque arrivi in un pronto soccorso». Tanti sono i contagiati, e tanti sono i positivi con zero sintomi o sintomi lievissimi. «È l'indice di una circolazione elevatissima» conferma Balzanelli. Lo conferma anche il report dell'Istituto superiore di Sanità, il quale parla di un aumento di casi non notificati: «In questa fase, caratterizzata dalla circolazione di varianti altamente trasmissibili, c'è verosimilmente stato un forte aumento della quota di persone che hanno avuto un'infezione non notificata ai sistemi di sorveglianza per motivi legati a fenomeni di sottodiagnosi o autodiagnosi». C'è chi non ha sintomi, o chi si fa il tampone fai date e risulta negativo, oppure chi è positivo ma non si denuncia al sistema sanitario.

 

 

SOGGETTI FRAGILI
A essere colpiti in modo grave dal Covid sono, ancora una volta, i soggetti fragili: la variante Omicron 5, in questi casi, può colpire anche i polmoni. Sempre Balzanelli segnala che «nei pronto soccorso si cominciano a vedere desaturazioni, soprattutto nei pazienti oncologici ed ematologici, nonostante la quarta dose del vaccino». In generale, aggiunge, «si stanno riempiendo i reparti di malattie infettive». Ma nella massa di persone che si sta prendendo (o riprendendo) il Covid, prevalgono sintomi sporadici o semmai infezioni alle prime vie respiratorie. Lo spiega bene Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg, Federazione italiana medici di medicina generale: «Come medici di famiglia stiamo osservando un incremento esponenziale del contagio, ma con prevalente sintomatologia a carico delle prime vie respiratorie, quindi senza un incremento in termini di polmoniti». Anche le fogne testimoniano un aumento dei casi: l'andamento della concentrazione di Sars-CoV-2 nelle acque reflue è aumentato di oltre il 30% nelle ultime due settimane. È di ieri anche la replica piccata dell'infettivologo Matteo Bassetti al premio Nobel Giorgio Parisi: «Parisi dice che è "assurdo ridurre l'obbligo della mascherina". È un po' come quando, durante i Mondiali o gli Europei di calcio, tutti fanno la formazione, sono tutti Commissari tecnici».

 

 

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