Benzina, dove è schizzato il prezzo ora: cifre fuori controllo, scenari estremi
Lo “sconto” pari a 30,5 centesimi prorogato dal governo fino al 2 agosto non basta dinanzi al costante aumento del prezzo di benzina e diesel, ormai arrivato quasi a 2,1 euro al litro. L’ultima rilevazione del Mite, relativa alla settimana 20-26 giugno, mostra l’ennesimo rialzo del prezzo della benzina, arrivata a 2,073 al litro (+1,05 centesimi), e di quello del gasolio, che si attesta a 2,033 al litro (+2,7 centesimi).
Alla luce dei nuovi aumenti, la FederAgenti ha bollato come “inutile” lo sconto applicato dal governo: “La misura - ha dichiarato il segretario generale, Luca Gaburro - deve essere accompagnata da una seria e rigorosa politica di controllo dei prezzi alla pompa di benzina. Che in cinque mesi si sia controllato solo il 6% dei distributori, metà dei quali è risultato non a norma, dà la misura di quanto ancora si possa e si debba fare”. Critiche anche parte del Codacons, che punta l’accento soprattutto sulla stangata che riguarda le vacanze estive.
“Sta per abbattersi una maxi-stangata - le parole del presidente Carlo Rienzi - legata agli spostamenti per raggiungere le località di villeggiatura. Oggi un litro di benzina costa oltre un quarto in più rispetto allo stesso periodo del 2021, con il prezzo che sale del 27,7% su base annua; il gasolio costa addirittura il 37% in più. Per un pieno di benzina si spendono in media 22,5 euro in più rispetto al 2021, spesa che sale a +27,4 euro per un pieno di gasolio”. Anche il Codacons giudica non sufficiente il taglio delle accise prorogato al 2 agosto: “Ciò che realmente serve è bloccare i prezzi di benzina e gasolio alla pompa e tornare a listini amministrati dallo Stato”.