Terrorismo, "l'enciclopedia delle bombe": chi finisce in manette a Roma, l'islam ci mette nel mirino
In una cartella Telegram del suo smartphone i carabinieri del Ros hanno trovato "L'enciclopedia degli esplosivi - La distruzione della Croce", un manuale per costruire ordigni, ma non solo. C'erano 190 documenti riconducibili allo Stato islamico, di natura dottrinale, rivendicazioni delle operazioni compiute dai militanti, immagini con cruente di uccisioni di soldati, video con alcune fasi delle operazioni compiute, video-testamenti di shadid (attentatori suicidi), riprese di esecuzioni eseguite nei confronti degli oppositori della sharia, dei militari antagonisti e della componente sciita. Per tutto questo è finito in manette, a Colleferro (Rm) Matar Hatem Fotouh Ibrahim, un egiziano di 37 anni, con l'accusa - formulata dal Gip del Tribunale di Roma - di partecipazione, con finalità di terrorismo internazionale e addestramento con finalità di terrorismo, all'associazione Islamic State.
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Secondo il Gip, Matar Hatem Fotouh cercava proseliti e "forniva istruzioni su come compiere atti terroristici nell'ambito di una visione della Jihad, che ritiene necessario il martirio e l'uso indiscriminato della violenza", come si legge sull'ordinanza. Inoltre, l'indagato svolgeva, con finalità di terrorismo, "reiterata attività di trasmissione di istruzioni tecniche diffondendo e condividendo materiale di formazione su Telegram, tramite decine di video, tra cui: l'enciclopedia degli esplosivi, im corso per l'addestramento all'uso delle pistole, lezioni sull'arte della fortificazione militare, cenni sui detonatori e gli ordigni, la difesa dai fumogeni, come preparare sostanze incendiarie per il compimento di atti di violenza, ovvero di sabotaggio di servizi pubblico essenziali". A Ibrahim è stata contestata anche l'aggravante "di aver commesso i fatti suindicati con l'uso di strumenti informatici e telematici".
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