Meteo, caldo e acqua razionata: "Multe fino a 500 euro", Italia in ginocchio
Dopo la guerra, la siccità: l'Italia dovrà fare i conti con il razionamento dell'acqua potabile a causa dell'emergenza che sta mettendo in ginocchio tutto il Nord, dove non piove veramente da ben 112 giorni. L'immagine del Po prosciugato, con il livello del fiume più basso degli ultimi 70 anni, è la copertina di una situazione da "stato d'emergenza". La Regione Lombardia lo ha già chiesto, così come il Piemonte. Ed è gravissimo anche lo scenario per Veneto ed Emilia Romagna.
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Di fatto, è l'allarme lanciato anche del Cnr, si dovrà scegliere tra acqua per bere e lavarsi da un lato e acqua per produrre energia elettrica. Una situazione così grave, analizza ancora il Cnr con i dati storici sotto mano, non si verificata addirittura "dal Medioevo". E' l'effetto del global warming e, avvertono gli esperti, l'Italia dovrà abituarsi.
In alcuni Comuni della pianura Padana, ricorda il Messaggero, i sindaci sono stati già costretti a richiedere l'intervento delle autobotti e a chiudere l'erogazione dell'acqua nelle ore notturne e limitarne l'uso agricolo, con evidenti ripercussioni negative sulle coltivazioni e l'allevamento. Secondo Coldiretti, il danno stimabile è di almeno 2 miliardi di euro complessivi. Particolarmente a rischio la produzione di albicocche, ciliegie, pesche e susine, così come pere e mele. Addirittura, tra il 30 e il 40% di meloni e cocomeri dovrebbe sparire da supermercati e negozi di alimentari. E a Tradate, in Lombardia, è già vietato innaffiare le piante o lavare la macchina: si rischiano multe fino a 500 euro.