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A Milano hanno già tolto le mascherine sui mezzi, la rivolta del viso aperto

Ignazio Stagno
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La rivolta silenziosa è iniziata. In metro in tanti hanno tolto la mascherina. Il tutto in barba alle disposizioni del governo che ne ha prolungato l'uso sui mezzi pubblici fino a settembre. Da qualche giorno sulla metropolitana di Milano è abbastanza usuale imbattersi in decine di passeggeri che non indossano il dispositivo di protezione. Una mossa che ha un messaggio chiaro per il ministro Speranza: il caldo e l'estate non sono amici della mascherina e forse due anni di volto coperto cominciano a pesare sui nervi di chi viaggia. In piena emergenza Covid avvenivano due cose: la mascherina veniva posizionata sul viso già all'ingresso in stazione e chi scordava di indossarla sul vagone veniva subito ripreso da qualche altro passeggero più attento alle norme di sicurezza. Ora la faccenda si è ribaltata. In tanti arrivano ai tornelli senza mascherina e poi non la indossano nemmeno a bordo. E nessuno si permette di criticare chi è più "libertino".

 


Inoltre va ricordato che è previsto l'obbligo di mascherina Ffp2, ma sui vagoni della metro proliferano le chirurgiche. A questo punto bisogna anche evidenziare la mancanza di controlli. Le sanzioni per chi trasgredisce le regole vanno da un minimo di 400 euro a un massimo di 1000 euro. La multa può essere comminata esclusivamente dalle forze dell'ordine. Ma gli uomini in divisa a bordo del metrò scarseggiano. Poi va ricordato che chi si rifiuta di scendere perché senza mascherina, può commettere il reato di oltraggio o peggio ancora di resistenza a pubblico ufficiale con pene che vanno da 6 mesi a 5 anni. Tutti rischi che ormai, a quanto pare, non fanno più paura.

 

Questa piccola "rivolta" contro Speranza si porta dietro anche una contestazione contro la poca coerenza delle nuove norme varate dal ministero della Salute che prevedono l'obbligo della mascherina sui mezzi pubblici ma non sugli aereim, a cinema e a teatri. Gli italiani sono stufi del balletto dei divieti e qualcuno comincia a ribellarsi al di là della battaglia tra pro-vax, no-vax e complottisti. 

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