Venezia, cinesi a caccia di ostriche sotto il ponte: cosa mangiamo al ristorante
Quella delle colonie di ostriche nel Ponte della Libertà a Venezia è una vera e propria piaga. Sono ben 222 gli archi stracolmi e smaltirle non è semplice soprattutto perché, secondo i medici, quelle ostriche sono veleno pure perché piene di diossina e idrocarburi. Sembrerebbero addirittura più inquinate dei pesci in quanto, essendo stabili sul fondale, assorbono qualsiasi tipo di sostanza nociva come fossero delle spugne.
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Il problema è che alcuni pescatori cinesi, fregandosene nell'enorme pericolo, si apprestano a raccogliere le ostriche con imbarcazioni da pesca con la targa della Laguna Veneta oscurata e, piazzandosi a ridosso degli archi del Ponte, muniti di stivali ascellari, scendendo a raccoglierle. Questi soggetti tornano a casa con ricchi bottini riempiendo fino all'orlo cassette di plastica.
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Ma dove vanno a finire queste ostriche nocive per la salute? O le mangiano a casa o le vendono ai ristoranti o attività gastronomiche. Queste ostriche infatti, una volta ripulite dalle alghe, sembrano proprio come quelle provenienti dalla Francia o dalla Dalmazia, con l' eccezione della nocività. La diossina e gli idrocarburi sono pericolosissimi per il nostro organismo e se si dovessero mangiare si rischierebbe di stare davvero male. È ora in corso la pulizia di circa 25 archi, oltre ai 19 già liberati negli anni scorsi, per conto del Provvedimento interregionale alle opere pubbliche.