Modena, in coma dopo una puntura: così una zanzara ha rovinato la vita a Giulio Brighenti
Otto mesi in ospedale per colpa di una zanzara. Tutto vero. È accaduto a Giulio Brighenti, 77enne di Cavidole di Castelnuovo, Modena. Tutto ha avuto inizio lo scorso 17 agosto, quando è stato portato d'urgenza all'ospedale. "Ero a un pranzo in campagna, stavo bevendo il caffè e sono iniziati i tremori. Ero lucido, ma non riuscivo a controllare gli spasmi", ha spiegato l'uomo alla Gazzetta di Modena. Arrivato lì però i medici non riuscivano a capire cosa stesse accadendo e nel giro di 48 ore è stato trasferito in terapia intensiva. Giulio infatti era intubato e sedato: "Tutto quello che so me lo hanno raccontato in seguito i miei familiari e chi mi ha assistito".
Solo dopo diverse diagnosi, i medici hanno potuto capire cosa era successo: la zanzara aveva trasmesso a Brighenti la febbre West Nile, un virus che spesso provoca febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare e disorientamento. Solo l'1 settembre Giulio è uscito dal coma. La strada è stata però tutta in salita: "Ho giocato a calcio e calcetto fino a 70 anni, so di avere una muscolatura sana. Dovevo solo risvegliarla da quei mesi di totale immobolismo e in questi casi è la forza d’animo a fare la differenza".
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Poi, dopo otto mesi è tornato finalmente a casa. Merito anche di chi si è preso cura di lui durante questa lunga agonia. "Ho incontrato tante persone competenti in questi mesi. Gli infermieri oberati di lavoro ma sempre disponibili: forse la politica dovrebbe smetterla con i tagli di risorse nella sanità e pagarli un po’ di più. Ricordo con piacere anche la logopedista che seduta dopo seduta ha ‘risvegliato' il mio cervello che era andato in letargo. Ora ogni giorno a casa cerco di recuperare la forma migliore. E mi piacerebbe tornare a guidare l’auto per essere più libero di muovermi, un po’ come quando usavo la moto".
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