Vaiolo delle scimmie, l'Ema rompe il silenzio: ecco come stanno davvero le cose
Dopo lo spavento iniziale, il fenomeno del vaiolo delle scimmie è subito stato ridimensionato. Non c’è alcuna emergenza sanitaria e il virus monkeypox è completamente diverso dal Covid: a ribadirlo con grande chiarezza è l’Ema tramite Marco Cavalieri, responsabile della strategia vaccini dell’agenzia. “Questo virus ha differenze significative con il covid - ha dichiarato - a partire dal fatto che non si trasmette facilmente tra gli esseri umani”.
“È probabile un aumento dei casi ma attualmente non c’è un’emergenza sanitaria - ha sottolineato Cavalieri - l’attenzione dovrebbe rimanere sull’identificazione, il monitoraggio e la gestione dei nuovi casi”. Per ora in Italia sono 20 i casi confermati di vaiolo delle scimmie, 19 dei quali con una storia di viaggi in aree dove sono state individuate catene di montaggio. Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, ha fatto il punto della situazione: “Visti i tempi di incubazione, che arrivano a un massimo di due settimane, è possibile che nei prossimi giorni emergano altri casi, ma la diffusione del vaiolo delle scimmie non è nemmeno paragonabile a quella del Covid”.
Questo perché la trasmissione avviene “tramite un contatto fisico importante come quello che avviene durante il rapporto sessuale. Quando l’Oms ha parlato di uomini che fanno sesso con altri uomini - ha precisato Sileri - ha dato una definizione strettamente medica dei primi casi. In realtà dove c’è una persona potenzialmente infetta è l’atto sessuale di per sé che si configura come un contatto potenzialmente pericoloso. Stringersi la mano non è pericoloso se non ci sono lesioni cutanee, un abbraccio tra persone vestite non comporta rischi di contagio”.
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