Bologna, Muore dopo aver mangiato un piatto di penne al salmone: cosa è successo all'ultima forchettata
Ha ucciso il patrigno e tentato di uccidere la madre con un piatto di penne al salmone avvelenate con nitrito di sodio: per questo Alessandro Leon Asoli, 20 anni, è stato condannato a 30 anni di carcere dalla Corte di assise di Bologna. La vittima si chiamava Loreno Grimandi, aveva 57 anni ed è morto il 15 aprile 2021 a Ceretolo di Casalecchio di Reno. La madre invece, Monica Marchioni, venne ricoverata ma poi si salvò.
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La pm, in realtà, aveva chiesto l'ergastolo per il primo delitto, 18 anni per il secondo. Nel dispositivo si legge, poi, che al 20enne sono stati inflitti anche tre anni di libertà vigilata al termine della pena. Cui si aggiunge un risarcimento di 500mila euro alla madre della vittima e 750mila euro di provvisionale per la madre dell'imputato. Quest'ultimo non era presente al momento della sentenza. C'era invece il padre, Davide Asoli, che - come riporta Leggo - crede nell'innocenza del figlio.
La linea difensiva, comunque, è che Alessandro Leon non abbia commesso l'omicidio, ma che si sia trattato di un tentato suicidio della madre, fortemente depressa. Sarebbe stata lei a uccidere il marito con cui era in crisi. Per la Procura, invece, è andata diversamente. Ecco perché al 20enne è stato contestato l'omicidio pluriaggravato da premeditazione, motivi abietti e uso di sostanze venefiche comprate su internet. E il movente? Secondo l'accusa, una questione di eredità.