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Vittorio Feltri rivela tutto: "Vi racconto le mie cene eleganti ad Arcore"

Vittorio Feltri
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Venerdì il Corriere della Sera ha intervistato Carlo Rossella, noto giornalista, già direttore di Panorama, del Tg1 e della Stampa di Torino. Come mai ha sentito il bisogno di interrogarlo? Il Tribunale che si occupa di Ruby ter, un processo grottesco in corso di svolgimento, ha chiesto tramite il Pm non solo di condannare Silvio Berlusconi a sei annidi galera per motivi francamente oscuri, ma di mettere al gabbio due anni anche il povero Rossella per falsa testimonianza. In pratica avrebbe mentito sulle famigerate cene eleganti che avevano luogo ad Arcore nella magione del Cavaliere. Le sue bugie erano tese, secondo la pubblica accusa, a coprire le porcherie attribuite al leader di Forza Italia. Contro il quale vi sono imputazioni gastrosessuali ridicole: egli avrebbe organizzato in casa sua convegni carnali durante i quali ne succedevano di tutti i colori con ragazze addirittura minorenni.

 


PRESUNTO IMPOSTORE Accuse infondate che però hanno trovato credito presso la magistratura, notoriamente non simpatizzante dell'ex presidente del Consiglio. Cosicché la pratica giudiziaria prosegue da decenni senza mai concludersi definitivamente. Ma questo dettaglio è risaputo e non stupisce. Sorprende invece che il mio collega e amico Rossella venga coinvolto quale presunto impostore, avendo egli partecipato alle serate di Villa San Martino, senza confessare la deriva erotica. Di qui la falsa testimonianza attribuitagli. Ora anche io in tutta sincerità devo ammettere di aver preso parte varie volte ai banchetti serali organizzati da Silvio, durante i quali, forse perché sono di Bergamo e quindi un po' tonto, non ho mai assistito a qualcosa di piccante. Come penso che anche Carlo non abbia mai visto scene porno, altrimenti me ne avrebbe parlato visto che siamo in confidenza da decenni.
Io stesso se nel salone berlusconiano fosse accaduto qualcosa di speciale, per esempio una fanciulla nuda al posto del dessert, me ne sarei accorto nonostante le mia vista deficitaria. Rossella ha sempre dichiarato di essere stato talvolta ospite del Cavaliere e di non aver verificato episodi degni di nota. Allora chiedo alle toghe di interrogare anche me sulle vicende pruriginose, giurerò di dire la verità e spiegherò cosa accadeva nel vano delle feste.

 

 


NIENTE DI SCABROSO Numero complessivo degli invitati, una ventina, quasi tutti maschi, non più di cinque signore, due o tre potabili. La tavolata era apparecchiata come Dio comanda, veniva servito un piatto di pasta tricolore, in omaggio alla bandiera patria, bianca, rossa al pomodoro, verde al prezzemolo. Seguiva un secondo di carne, poi arrivava un dolcetto. Un pianista e un cantante interpretavano motivetti leggeri, alcuni gradevoli. Io a un certo punto mi alzavo e andavo in salotto a telefonare e a bere qualcosa. Una sera Berlusconi, prima di dare il via al desinare, tenne in giardino un discorsetto spiritoso per dire che le donne gli piacevano quanto a me. Risatina finale. Fu l'unica volta che parlò di sesso, e lo fece senza volgarità. Immagino che la esperienza di Carlo non sia stata diversa dalla mia in quel di Arcore. Lasciatelo stare. Non torcetegli neanche un capello. Massacrate pure il Cavaliere, che è abituato alle ingiustizie. 

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