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Ita Airways, "Non risponde alla torre di controllo": scatta l'allarme nei cieli

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Il volo 609 di Ita Airways ha fatto preoccupare e non poco la torre di controllo di Marsiglia. Le mancate comunicazioni radar tra i piloti e il centro di controllo nel sud della Francia hanno fatto scattare l'allarme. Il volo è partito da New York alle 16:37 ora locale diretto a Fiumicino, Roma. Poi il silenzio radar prolungato che ha messo in allarme Marsiglia e l'atterraggio successivo senza particolari problemi. Fin qui i fatti, ma adesso a distanza di quasi un mese da quel 30 aprile, come riporta Repubblica, si cerca di fare chiarezza su cosa possa essere accaduto a bordo.

 

E secondo quanto riporta il quotidiano romano, "la compagnia aerea italiana, che ha condotto una indagine sui fatti ipotizza che sia il primo ufficiale sia il comandante (i due piloti, cioè) si siano addormentati per alcuni minuti". L'allarme era scattato in pochissimi minuti e addirittura due caccia militari erano pronti a decollare per affiancare l'aereo. Poi dopo qualche minuto, esattamente alle 6.31 sono riprese le comunicazioni. Secondo le ricostruzioni dunque il primo ufficale a quanto pare si sarebbe addormentato all'interno di un protocllo stabilito, il "controlled rest", che permette al pilota di addormentarsi in un orario concordato a patto che il collega resti sveglio. E gli assistenti di volo in queste circostanze hanno un compito preciso: chiamare il pilota a intervalli regolari. A quanto pare nei giorni successivi il comandante avrebbe negato di essersi addormentato.

 

La risposta è stata lapidaria: non avrebbe contattato la torre di controllo per un guasto ai sistemi di comunicazione. Ma secondo un'indagine interna, sempre come riporta Repubblica, Ita Airways è arrivata "all’individuazione di un comportamento non conforme alle procedure in vigore da parte del comandante sia durante il volo che una volta atterrato". Sempre la compagnia parla di "una condotta professionale non coerente alle norme comportamentali e lavorative dettate dalla compagnia che il personale è tenuto a seguire in modo rigoroso, e soprattutto di forti incongruenze tra le dichiarazioni rese dal comandante e l’esito delle investigazioni interne". 

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