Bollettino 25 maggio, continua la discesa dei contagi. "Tre mutazioni rare": il mistero degli asintomatici
La situazione epidemiologica dell’Italia continua a non destare particolare preoccupazione, segno che la convivenza con il Covid sta proseguendo per il meglio. A testimoniarlo, nero su bianco, è il dato degli attualmente positivi (792.583) che continua a calare in maniera significativa giorno dopo giorno. Il merito è da ascrivere all’alto tasso di vaccinati e guariti che ha eretto una barriera rivelatasi resistente anche contro Omicron e le sue sottovarianti.
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Il bollettino di oggi, mercoledì 25 maggio, rilasciato dal ministero della Salute dà conto di 22.438 contagiati, 32.145 guariti e 137 morti a fronte di 238.993 tamponi analizzati, con il tasso di positività che è stato rilevato per la prima volta dopo parecchio tempo sotto il 10%: è al 9,4%, -1,7 rispetto a ieri. Per quanto concerne il sistema sanitario nazionale, la pressione non desta alcun tipo di preoccupazione e anzi sta continuando a scendere: oggi il saldo dei ricoverati Covid in reparti ordinari è -288 (5.969 posti letto attualmente occupati), mentre quello dei ricoverati in terapia intensiva è -19 (271) a fronte di 22 nuovi ingressi.
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Nel frattempo dal gruppo del Ceinge-Biotecnologie di Napoli arriva uno studio molto interessante sulle persone che, pur presentando fattori di rischio come l’età avanzata, risultano asintomatiche quando contraggono il Covid. Il perché di questo fenomeno risiede in almeno tre mutazioni genetiche rare che agiscono indebolendo i geni coinvolti nei processi di attivazione del sistema immunitario. Secondo i ricercatori questa scoperta potrebbe aprire la strada non solo a nuove tecniche di diagnosi, ma anche a nuove terapie contro il Covid.