Bollettino 24 maggio, aumentano le "reinfezioni aggressive": cosa sono e cosa comportano
La situazione epidemiologica dell’Italia continua a essere sotto controllo, con i dati Covid che di settimana in settimana tendono sempre verso il basso. Da sottolineare il costante calo degli attualmente positivi (811.720), segno che la convivenza con il virus sta procedendo bene, complice il clima più caldo e soprattutto l’alto tasso di persone vaccinate o guarite. Sebbene Omicron e le sue sottovarianti stiano ancora circolando con forza, la barriera eretta dall’Italia sta reggendo.
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Il bollettino di oggi, martedì 24 maggio, rilasciato dal ministero della Salute dà conto di 29.875 contagiati, 51.946 guariti e 95 morti a fronte di 269.971 tamponi analizzati, con il tasso di positività che è stato rilevato all’11,1% (+0,6 rispetto a ieri). Per quanto concerne il sistema sanitario nazionale, la pressione è sempre facilmente gestibile e continua a scendere: oggi il saldo dei ricoverati Covid in reparti ordinari è -131 (6.257 posti letto attualmente occupati), mentre quello dei ricoverati in terapia intensiva è -1 (290) a fronte di 29 nuovi ingressi.
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Nel frattempo l’Istituto superiore di sanità continua a elaborare i suoi report sul Covid: nell’ultima settimana è emerso che la percentuale di chi ha ripreso la malattia dopo averla già avuta è salita al 5,8%. Possiamo quindi parlare di “reinfezioni aggressive” in aumento: secondo gli esperti è possibile ammalarsi di nuovo a causa del vantaggio evolutivo del virus dovuto alle differenze nelle caratteristiche dell’antigene, ovvero se si ha avuto una determinata variante non è garantita la copertura verso altre mutazioni. Difficile però che insorgano sintomi gravi, mentre viene segnalata in alcuni casi un’accentuazione della sintomatologia del long Covid.