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Killnet ko, contrattacco italiano alla Russia: la mossa dei servizi, come abbiamo colpito il Cremlino

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Maurizio Stefanini
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Italiani e russi hanno iniziato a spararsi per l'Ucraina. Non ci riferiamo a qualche volontario che può essersi arruolato sul campo di battaglia reale, ma alle botte che stanno volando su quel campo di battaglia virtuale che però nello schema della guerra non lineare di Putin può diventare altrettanto importante. Da una parte il collettivo di hacker filorussi Killnet, che dopo aver lanciato una offensiva massiccia contro l'Italia se la è presa ora con la Polonia, per il viaggio del presidente Duda a Kiev ad abbracciarsi con Zelensky. Ed il sito del governo polacco è diventato irraggiungibile, dopo che su Telegram avevano pubblicato l'elenco di siti da colpire, arruolando criminali informatici. Sulla chat dei pirati informatici di Killnet è stata anche pubblicata un'immagine in cui il volto del primo ministro della Polonia viene trasformato in quello di Hitler, con la frase: «il tuo sito principale del Paese è inattivo! Probabilmente è tutto a causa della tua politica marcia». In Italia erano stati attaccati una cinquantina di siti tra istituzionali e aeroporti, compresi il portale della Polizia e quello del Senato, e si era anche tentato di bloccare i sistemi informatici dell'Eurovision Song Contest.

 

 

 

SCAMBIO DI MINACCE

Ma dall'altra parte c'è Anomymous, che è partito al contrattacco. E a sua volta il sito Killnet.ru è andato fuori fase, anche se gli hacker russi spergiurano di non avere niente a che fare con quel portale. La dichiarazione di guerra è stata fatta sabato, sull'account Twitter legato alla rete Anonymous @YourAnonOne: «Anonymous ha aperto ufficialmente una cyber-war contro il gruppo hacker filorusso Killnet». È un messaggio che le chat di Killnet sembrano aver preso molto sul serio tant' è che hanno minacciato ritorsioni. Non si sa chi ci sia effettivamente dietro a questa risposta, ma i conoscitori dell'ambiente scommettono che si tratti di italiani. Per avere più informazioni sullo scontro l'account @YourAnonOne rimanda infatti a @AnonNewsItalia: un altro account che di solito si concentra sulle azioni di Anonymous in Italia. Come si riferiva, volano botte da orbi, anche se virtuali. Occhio per occhio, dente per dente, e DDoS per DDoS: "Distributed Denial of Service", come viene definito il tentativo ostile di bloccare il normale traffico di un server, servizio o rete col sopraffare la vittima o l'infrastruttura circostante inondandola di traffico Internet. Per chi non ha troppa familiarità con il settore: possiamo paragonarlo a un ingorgo autostradale che impedisce al traffico regolare di arrivare a destinazione, se lo determinassimo con il saturare la carreggiata con auto da noi inviate. Così Killnet ha oscurato il sito del Senato in Italia. Così Anonymous a oscurato Killnet.ru. Ma non solo: ha anche iniziato a diffondere nomi numeri di telefono e indirizzi di personaggi collegati alla rete hacker russi. A partire dal capo stesso dell'organizzazione, che si chiamerebbe Vova Dunaev. La domanda sorge spontanea: ma si è trattato di una iniziativa privata di volenterosi smanettoni ispirati a patriottismo e/o sdegno per l'aggressione putiniana? O non si tratta piuttosto di una discesa in campo dei nostri Servizi?

 

 

 

IL CONTROLLO DEGLI 007

Ovvio che se così fosse non verrebbe confermato, essendosi trattata di una operazione coperta. D'altronde, neanche di Killnet esiste alcuna ammissione ufficiale che si tratti di una struttura al servizio del Cremlino. Peraltro, anche se così non fosse, non verrebbe presumibilmente smentito, perché il dubbio comunque servirebbe a sua volta come strumento di dissuasione. Chiunque sia, sta comunque arruolando, per prepararsi a menare botte ancora più dure. «Stiamo creando un server con 100 hacker e metteremo in ginocchio Killnet una volta per tutte!», è l'annuncio che è stato fatto assieme alla dichiarazione di guerra. «Abbiamo bisogno di cento hacker nel nostro server Discord contro Killnet se vuoi aiutarci nella nostra operazione, unisciti» è pure il messaggio che è stato diffuso da Anonymous attraverso Discord: una piattaforma statunitense di VoIP, messaggistica istantanea e distribuzione digitale progettata per la comunicazione tra comunità di videogiocatori, i cui utenti comunicano in chat private. In concomitanza con i primi attacchi russi si era d'altronde pure messa a disposizione WhiteJar, che si definisce «la prima community italiana di hacker etici certificati». 

 

 

 

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