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Vaiolo delle scimmie, "prima le pustole, poi nelle parti intime...": il sintomo che fa preoccupare

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Il vaiolo delle scimmie è arrivato in Italia. Il primo caso è stato registrato allo Spallanzani di Roma dove un uomo è stato ricoverato. Il "paziente zero", così fu chiamato anche il primo contagiato da Covid a inizio pandemia, è un quarantenne domiciliato nella Capitale, nel quadrante Sud-est ma residente in un altro Paese. Nonostante la preoccupazione che vede gli esperti alle prese con una nuova pandemia, il signore presenta un quadro clinico senza alcuna fragilità o patologie complesse o croniche.

 

 

Il 40enne era tornato da un viaggio alle Canarie, quando ha iniziato a riscontrare alcuni sintomi sospetti: malessere, spossatezza e febbre. Poi però sono arrivate alcune lesioni sulla pelle, simili a delle pustole che hanno ricoperto l'intero busto, le spalle e alcune zone delle parti intime. Da qui i primi timori che lo hanno spinto a recarsi in pronto soccorso nella giornata del 17 maggio. La diagnosi è arrivata a stretto giro: è il vaiolo delle scimmie, la malattia che da giorni registra diversi casi in tutta Europa e Stati Uniti. 

 

 

 

 

Al momento comunque le condizioni del paziente non sono gravi. I sanitari non hanno ritenuto necessario sottoporre l'uomo a una mirata terapia antivirale. Ciò che più preoccupa è però l'esistenza di altri casi sospetti. D'altronde il vaiolo delle scimmie si può trasmettere anche con le goccioline di saliva, seppur si tratta di un contagio alquanto raro. È infatti più facile contagiarsi attraverso liquidi biologici o lesioni o contatti diretti: dai baci al sesso

 

 

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