L'Aquila, "lo ho ucciso io": bimbo morto all'asilo, quell'urlo e il mistero sull'auto. Cosa è successo, davvero?
Ha sconvolto l’Italia intera il tragico caso del piccolo Tommaso, morto ieri - mercoledì 18 maggio - a L’Aquila dopo essere stato travolto da un’auto mentre giocava con altri bambini nel giardino di un asilo. In questi casi il dramma è doppio: c’è quello della famiglia del piccolo e quello della donna che aveva parcheggiato la Passat che ha investito il gruppo di bimbi, uccidendo Tommaso e ferendone altri quattro.
La donna è sotto choc per parlare di quanto accaduto, quindi la sua versione è stata riportata dall’avvocato: “Sono sicura di aver inserito la marcia, il freno a mano non ricordo. La macchina non era in pendenza ma sulla piazzola prima della discesa”. La donna è indagata per omicidio e lesioni stradali, anche se è tutto da chiarire il suo ruolo in questa tragedia: di sicuro c’è che è scesa dalla macchina, nella quale aveva lasciato il figlio di 12 anni, ed è andata a riprendere i due gemelli di 5 anni. “Dopo sette minuti ho visto la mia auto correre verso il giardino”, la testimonianza raccolta dall’avvocato.
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Da capire se il figlio della donna abbia giocato un ruolo in questa vicenda. Il Messaggero riporta una frase che sarebbe stata pronunciata dal 12enne: “L’ho ucciso io, l’ho ucciso io”. Parole che lasciando intendere una responsabilità nell’incidente: che il ragazzino abbia fatto qualcosa che non doveva mentre aspettava in macchina? Per cercare di fare chiarezza in questo mistero la Procura ha disposto una perizia sull’auto: l’esame servirà per capire se c’è stato un problema tecnico, se è stato un errore della donna o qualche azione del figlio.