Risparmi a rischio, così Killnet può svuotarci il conto corrente: ecco le banche italiane nel mirino
Quanto sono a rischio i nostri dati? La domanda è lecita soprattutto dopo che gli hacker del collettivo filorusso Killnet sono riusciti a mettere fuori uso il sito del Senato, quello del ministero della Difesa, quello dell'Iss e quello dell'Aci. Questo attacco potrebbe essere stato addirittura solo un avvertimento. E nel frattempo potrebbe aspettarci di peggio. La Procura di Roma intanto ha aperto una fascicolo per accesso abusivo a sistema informatico.
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Il prossimo obiettivo, come riporta il Messaggero, potrebbero essere i siti delle banche, delle società quotate in Borsa e delle assicurazioni. In quel modo, gli hacker potrebbero vendicarsi delle sanzioni economiche imposte dall'Occidente agli oligarchi per punire la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina. Le misure contro di loro sono state così forti che solo in Italia hanno portato al congelamento di beni per un totale di un miliardo e 600 milioni di euro, tra yacht e ville. Con l'eventuale hackeraggio del sistema informatico delle banche, in particolare di quelle in cui gli uomini più fidati di Putin hanno depositato i propri soldi, i russi riuscirebbero facilmente a spostarli o a inibirne il congelamento.
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In merito all'attacco di qualche giorno fa, la Polizia Postale avrebbe già inviato un'informativa ai pm dell'Antiterrorismo di Roma. L'hackeraggio sarebbe avvenuto da parte di più "computer zombie" controllati a distanza. E soprattutto avrebbe avuto solo un valore dimostrativo. Lo conferma il fatto che a essere presi di mira sono stati siti istituzionali a carattere rappresentativo o divulgativo, non quelli che erogano servizi. In quest'ultimo caso si sarebbe creato un vero danno.
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