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Ucraina, il salto di qualità italiano: come stiamo entrando in guerra contro Vladimir Putin

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Il Consiglio dei Ministri approverà nei prossimi giorni la "delibera missione" che prevede di mettere a disposizione delle autorità ucraine antidroni Guardian, disturbatori di radar, sistemi contro eventuali attacchi alle infrastrutture e soprattutto soldati italiani. Lo rivela Fiorenza Sarzanini sulle colonne del Corriere che si tratta di 600 militari che nelle settimane prossime partiranno per Ungheria e Bulgaria per proteggere l'area del Sud insieme agli altri partiti della Nato. Si tratta di lagunari, paracadutisti, alpini, incursori del Comsubin.  Uno spiegamento di forze, puntualizza la Sarzanini, che il ministro della Difesa Lorenzo Guerini aveva preannunciato al Parlamento e che è stato confermato dal presidente del Consiglio Mario Draghi al presidente Joe Biden durante il summit di ieri alla Casa Bianca anche se per la ratifica della delibera di Palazzo Chigi servirà il passaggio in Parlamento.

 

 

L'impegno italiano nella guerra per fermare l'invasione russa sale dunque ulteriormente di livello con lo schieramento sul campo dei reparti speciali - in Ungheria al nostro Paese potrebbe essere affidato il comando delle operazioni - ma anche con aiuti concreti per fermare eventuali attacchi, compresi quelli aerei e quelli cyber. Non a caso nelle consultazioni avviate in questi giorni sono stati previsti gruppi di lavoro che coinvolgano gli esperti di Leonardo e di altre industrie specializzate. L'esigenza manifestata in ambito Nato e condivisi dai vertici della Difesa è di aiutare l'Ucraina sia nell'intercettazione di droni, sia con i disturbatori di radar. Ma anche con l'utilizzo di sistemi elettronici d'intercettazione di comunicazioni e di frequenze radar che possono servire a prevenire eventuali intrusioni.

 

 

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