Omicidio Samarate, Maja rompe il silenzio: "Io non...". La frase choc
Adesso Alessandro Maja rompe il silenzio. Il designer che ha quasi sterminato la sua famiglia a martellate ha rotto il silenzio dopo la mattanza. Ricoverato nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Monza, Maja per la prima volta ha parlato di quanto accaduto nella sua casa di Samarate: "Non mi capacito di come sia potuta accadere una cosa del genere, non doveva succedere". Queste parole sarebbero state riferite dallo stesso Maja al suo avvocato di fiducia, Enrico Milani.
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Dal letto del reparto di psichiatria, Maja ha voluto confidarsi con il suo legale. Milani all'Ansa ha spiegato che "non è stato possibile avere con Maja un colloquio compiuto, date le sue condizioni". Intanto l'unico superstite di questa assurda mattanza, il figlio Nicolò, di fatto sta lottando tra la vita e la morte dopo aver subito un delicatissimo intervento tra sabato e domenica. Il ragazzo ha riportato un fortissimo trauma cranico e di fatto adesso si trova nel reparto di rianimazione.
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Gli inquirenti, sul fronte delle indagini, invece cercano di capire quali possano essere state le cause ha hanno innescato la follia di Maja. Si scava sulla vita privata e sul rapporto con la moglie la quale aveva contattato un legale per la separazione. Tra i riscontri trovati dagli investigatori ci sarebbe una scrittura privata tra lo stesso Maja e la moglie per un fondo destinato alle spese familiari. Maja, come dicono alcuni amici che lo conoscono, aveva una ossessione per il risparmio. E ora gli investigatori vogliono capire se le casse della famiglia siano legate in qualche modo a questa tragedia.