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Fonderia Azovstal, le conseguenze dell'assedio in Italia: cosa sta accadendo a Verona e Udine

 Azovstal

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Dall'Azovstal alle acciaierie italiane, il disastro della guerra si trasforma in dramma del lavoro. Valsider e Metinvest Trametal del gruppo di Rinat Akhmetov, l'oligarca ucraino proprietario della fonderia di Mariupol, la più grande d'Europa, simbolo della resistenza contro l'invasione russa con centinaia di civili ancora intrappolati nei suoi cunicoli sotterranei, sono praticamente ferme. 

 

 

 

I bombardamenti di Vladimir Putin su Azovstal infatti hanno stoppato le bramme d’acciaio, la materia prima delle fabbriche di Akhmetov che ha il suo centro in Ucraina e il principale mercato di sbocco dei prodotti in Italia, come riporta il Corriere della Sera. Fra queste c'è appunto la ferriera Valsider di Oppeano, nel veronese, e Metinvest Trametal di San Giorgio di Nogaro, sulla costa adriatica della Bassa Friulana, provincia di Udine. Ora le due industrie italiane hanno esaurito le scorte e sospeso le attività. Si tratta di circa 300 dipendenti a San Giorgio e 150 a Oppeano. Al momento è aperta solo la sede amministrativa di Genova, dove lavorano una settantina di persone.

 

 

Akhmetov, che prima della guerra aveva 7,8 miliardi di dollari di patrimonio secondo Forbes, sta sostenendo la resistenza ucraina. L’oligarca è noto anche per essere il presidente dello Shaktar Donetsk, la squadra di calcio del Donbass, allenata dall’italiano Roberto De Zerbi. Il quale solo qualche giorno fa ha detto: "Potrei essere arrivato al capolinea dell’esperienza da allenatore dello Shakhtar. Ho parlato con tutti, dai giocatori alla dirigenza del club. Se il campionato si dovesse giocare, mi piacerebbe restare qui, ma se dovesse succedere il contrario allora vorrei iniziare una vita normale e tornare a lavorare".

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