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Napoli, orrore al pronto soccorso: a cosa sono costretti i malati, una foto sconvolgente

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Choc al Pronto soccorso di Napoli, dove decine di barelle sono accatastate in uno spazio strettissimo in sala d'attesa. Una situazione insostenibile che va avanti da tempo e che ha portato 25 medici del reparto a presentare una lettera di preavviso di dimissioni. Un atto di protesta per le condizioni in cui versa il reparto d'urgenza di uno degli ospedali più grandi del Sud. Sovraffollamento e pazienti costretti ad aspettare ore prima di essere visitati: questi i punti principali al centro delle lamentele di chi in quel reparto ci lavora.

 

 

 

Nei giorni scorsi, come spiega il Corriere della Sera, gli accessi al pronto soccorso sono arrivati anche a quota 170. Inutile dire che i pazienti sono sistemati su delle barelle tra cui non c'è nessun tipo di distanziamento e soprattutto nessuna privacy. Una foto pubblicata su Facebook nelle scorse ore mostra chiaramente la situazione drammatica del Cardarelli. "Purtroppo subiamo una pressione straordinaria dopo l’emergenza della pandemia Covid. Questo anche perché molti ospedali sono ancora in fase di conversione, essendo stati per lo più occupati da pazienti contagiati, e lentamente stanno liberando i loro reparti - ha spiegato al Corsera il direttore generale del Cardarelli Peppe Longo -. Il Pronto soccorso, poi, sconta il fatto che abbiamo almeno 100 posti letto dei padiglioni H e N dedicati ai malati Covid e quindi possiamo contare su 100 posti di degenza ordinaria in meno sui 1000 complessivi a disposizione". 

 

 

 

Longo ha parlato di una "situazione di sofferenza oggettiva, con la sanità del territorio che continua a non filtrare i flussi diretti verso gli ospedali, e la crisi che si riversa sui Pronto soccorso, con in più i medici della urgenza che in tutta Italia cercano di ricollocarsi altrove piuttosto che rimanere in prima linea". Nel frattempo la direzione del Cardarelli ha fatto sapere in una nota di aver "attivato ogni possibile provvedimento atto a decongestionare il DEA e ripristinare in tempi brevi la normale attività". Un commento è arrivato anche da due consiglieri regionali della Lega Gianpiero Zinzi e Severino Nappi: "Quello che si registra presso l’ospedale napoletano è solo un altro capitolo del fallimento, anche nella gestione della sanità, da parte dell’attuale amministrazione regionale".

 

 

 

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