Pc, software e abbonamenti pirata alla pay tv. La Gdf ha pizzicato un imprenditore ascolano che affiancava all'attività legale quella di "reseller" di codici illegali per serie tv e sport a pagamento. Un fenomeno sempre più diffuso, ma anche sempre più controllato dalle autorità. Dall'indagine - denominata 'Pezzotto' - condotta dalla fiamme gialle di Ascoli Piceno e coordinata dalla locale procura, è emerso che il commerciante, in parallelo alla vendita di computer, programmi e attrezzature d'ufficio, era attivo, su un sito internet, come rivenditore di servizi pirata. In pratica vendeva illegalmente elementi di decodifica che consentivano l'accesso ad un servizio criptato, che dovrebbe essere disponibile solo acquistando un regolare abbonamento. A seguito della perquisizione locale e personale, gli inquirenti hanno sequestrato il materiale informatico utilizzato dall'indagato, svelando il 'modus operandi' della truffa. Il sistema Iptv usato dall'imprenditore è un procedimento attraverso il quale alcuni soggetti sono in grado di decriptare il segnale delle pay tv, successivamente i codici di decodifica vengono ceduti a dei 'reseller', che si occupano di rivenderli a clienti compiacenti al fine di poter visionare, in maniera del tutto illegale, i programmi criptati di alcune delle più note piattaforme digitali, Sky, Mediaset Premium, Netflix e Dazn. Gli utenti finali pagavano il corrispettivo pattuito effettuando ricariche su carte postepay riconducibili all'indagato, ad un costo di gran lunga inferiore rispetto al reale canone dovuto al fornitore del servizio televisivo.