Mascherine, la "dittatura" di Speranza: ufficiale, ancora prigionieri dopo il 1° maggio. Ecco fino a quando
Il "liberi tutti" non sarà un "liberi tutti". A ridosso del 30 aprile, giorno in cui scade il decreto con le ultime restrizioni, il governo mette le mani avanti. In particolare sulle mascherine, che saranno obbligatorie al chiuso anche dopo il primo di maggio. Il dispositivo di protezione individuale sarà necessario per accedere a treni e aerei, ma anche per entrare nelle strutture sanitarie e forse anche per assistere agli eventi nei palazzetti dello sport.
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Stesso discorso a scuola. Almeno fino al termine dell’anno scolastico, proprio come riportato nell’ultimo decreto firmato da Mario Draghi. Rimane in vigore l'obbligo di indossare la mascherina Ffp2, necessaria per viaggiare sui mezzi del trasporto pubblico locale come autobus, metropolitane e tram. Spiragli invece sulle mascherine in ufficio.
D'altronde le misure dividono l'esecutivo in aperturisti e chiusuristi. Per la seconda categoria, in prima fila c'è proprio lui: Roberto Speranza. Il ministro della Salute chiede massima cautela, preoccupato per la continua crescita dei contagi. Dall'altra parte c'è invece chi come la Lega chiede più libertà, un allentamento delle misure. Dall’1 maggio non sarà più necessario mostrare il Green pass per lavorare e frequentare i luoghi di svago, per cui alcuni ministri chiedono di eliminare anche le mascherine. Ma Speranza frena, con il suo sottosegretario che esulta per i passi in avanti. "La vera svolta e la nuova fase che inizia ora è che viene archiviata la stagione del green pass, che resterà solo per ospedali e rsa, ma non per mezzi trasporto e luoghi di lavoro e altre attività. Questa è la vera svolta, che è stata messa poco in evidenza perché - ha detto Andrea Costa con un pizzico di polemica - coperto dal tema della mascherina".