Trieste, la portaerei nucleare Usa Truman nel porto. "Scudo di deterrenza", i sospetti sui voli vietati
E' arrivata questa mattina in rada a Trieste la portaerei americana USS Truman. Resterà per pochi giorni per una "sosta tecnica operativa", dopo un periodo di due mesi di esercitazioni nel Basso Adriatico e nello Jonio con l'aviazione militare greca. La portaerei è stata ancorata al largo per motivi di pescaggio e perché i moli dove potrebbe attraccare sono occupati da portacontainer, e ripartirà mercoledì.
La presenza della grande nave militare rientrerebbe nella logica di "scudo" di controllo e deterrenza allestito fra Europa e Mediterraneo in considerazione del conflitto russo-ucraino. La portaerei fa parte del gruppo d'attacco Carrier Strike Group 8 con al comando il contrammiraglio Curt Renshaw che, comanda una flotta composta anche di altre 6 unità navali e 9 squadroni di velivoli.
Tecnicamente, la portaerei può ospitare fino a 7.500 soldati, è armata con 65 aerei ed elicotteri che hanno a disposizione una pista di decollo di 330 metri. Secondo i protocolli Nato, la Marina Militare italiana è impegnata con alcune unità di supporto alla Truman. E' inoltre previsto anche un tavolo tecnico in Prefettura a Trieste al quale parteciperanno esponenti del Comando militare del Nord Italia, addetti della Capitaneria di Porto e altre rappresentanze dello scalo.
Dalla portaerei nucleare sono poi sbarcati 4.000 marinai. "Si tratta di un'occasione importante per dare concretezza alla collaborazione tra la Marina Usa e quella italiana". ha spiegato l'assessore regionale alla Sicurezza di regione Fvg, Pierpaolo Roberti, al termine della visita alla portaerei. Sui sociale, come da tradizione, si sprecano i commenti complottisti e c'è chi addirittura chi chiede l'intervento di Papa Francesco e del presidente Sergio Mattarella: "Vietate attività aeree per un raggio di 2.000 metri. Tutto regolare?". Qualcuno fa invece notare come da un lato ci sia la portaerei e dall'altro lo yacht "congelato" di un oligarca russo: "Nuova guerra fredda".