Anpi, le scandalose parole del capo dei partigiani: "Ucraina nazista, Usa invasori. E Vladimir Putin..."
Ma a questo punto tiri giù la maschera, si dichiari filoputiniano e si dimetta dall'Anpi. Le affermazioni imbarazzanti di Gianfranco Pagliarulo, presidente dell'Anpi, di cui si scopre la capacità di spararne una al giorno - a differenza dei partigiani veri, lui spara solo verbalmente - dovrebbero mettere in difficoltà lui, i custodi della Resistenza e quella sinistra che continua a omaggiarlo. I messaggi pubblicati sui social tra 2014 e 2015 da Pagliarulo, allora già organico all'Anpi di cui sarebbe diventato presidente nel 2020, bollano l'Ucraina come uno Stato guidato da nazisti, sono piene di affondi contro l'America e la Nato, e assumono in toto il punto di vista putiniano sulla guerra in Donbass, con sfondoni complottistici.
È il 25 maggio 2014 quando Pagliarulo pubblica un video intitolato Io li odio i nazisti dell'Illinois e commenta: «A quelli dell'Illinois vanno aggiunti quelli (al governo) dell'Ucraina, assassini professionali». Del fatto che a guidare l'Ucraina ci siano dei nazisti Pagliarulo si dice convinto il 3 settembre 2014 quando avverte: «Il regime nazistoide di Kiev (...) è responsabile di eccidi efferati, assassinii e torture». O il 1° luglio 2015 quando condanna il «sostegno incondizionato dell'Ue all'Ucraina in mano a oligarchi e neonazisti». Sempre in chiave anti-nazi, nell'estate del 2014 Pagliarulo dà la sua versione sull'abbattimento di un aereo malese colpito nei cieli dell'Ucraina, sostenendo che i responsabili siano gli ucraini e non i filo-russi, come invece le indagini ufficiali svolte poi dimostrarono. L'11 agosto dice: «L'aereo è stato con ogni probabilità mitragliato da un caccia ucraino (cioè dell'Ucraina filonazista)».
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E il 14 agosto aggiunge: «L'aereo della Malesia NON è stato abbattuto dai cattivi ribelli filorussi ma dai buoni governanti di Kiev, cioè i nazisti». E se la versione ufficiale dava la colpa ai separatisti del Donbass, per Pagliarulo era solo per mettere in piedi «una falsa accusa verso Mosca» e così legittimare «sanzioni alla Russia, grandi manovre Nato». Ma chi avrebbe «costruito questa menzogna mondiale (oltre, naturalmente, ai nazisti di Kiev)? La risposta è semplicissima: gli Usa». Del resto, parliamo di quell'America a riguardo della quale il 16 agosto 2014 Pagliarulo scrive: «La politica estera americana dal dopoguerra a oggi è stata una serie pressoché ininterrotta di violazioni di sovranità di altri Paesi». Per cui bisognerebbe, secondo lui, ribaltare la narrazione relativa ad aggressori ed aggrediti, ricordando che sono stati gli Usa e la Nato a minacciare Putin. Il 14 gennaio 2015 Pagliarulo nota con sarcasmo: «C'è il cattivo Putin - come sempre gli americani hanno diabolicamente dipinto il leader di un paese prima di aggredirlo-, e poi ci sono i buoni, fra cui la Nato». Quella Nato sul cui espansionismo nel Baltico il 3 settembre 2014 Pagliarulo punge: «Essendo ovvio che la Russia non ha dato segnali di voler attaccare le tre repubbliche, o questa forza Nato è propaganda, o è una sfida al riarmo ai confini con la Russia».
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LO ZAR MAGNANIMO - Si potrebbe obiettare: ehvabbè, sono frasi vecchie risalenti a quando Putin non aveva ancora scatenato l'invasione. Falso, perché nel 2014 la Russia aveva già mostrato eccome il suo volto aggressivo. D'altronde, anche nel 2019, quando Pagliarulo dirigeva la rivista Anpi Patria Indipendente, sudi essa si poteva leggere che il «regime di Kiev» nel Donbass intendeva «ripetere quel piano elaborato dai nazisti che prevedeva lo svuotamento attraverso il massacro e la deportazione di tutti i territori sottratti all'Urss». Ma forse l'affermazione più divertente (si fa per dire) di Pagliarulo risale al 2013 quando Putin aveva avuto la "magnimità" di scarcerare il gruppo femminista delle Pussy Riot e l'attuale presidente Anpi scriveva quasi commosso: «Il messaggio latente che mi pare voglia dare Putin è più o meno questo: mentre l'Europa peggiora, la Russia migliora». Però non azzardatevi a dare del putiniano a Pagliarulo. Il quale ancora ieri assicurava: «Stiano tranquilli coloro che si stanno accanendo contro l'Anpi. Continueremo a condannare un'invasione sanguinosa di cui Putin ha ogni responsabilità». Evidentemente quello che scriveva certe cose nel 2014 e 2015 doveva essere un suo cugino omonimo...
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