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Papa Francesco, la lettera anonima che smaschera il cerchio magico di Bergoglio

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Anche in Vaticano si sta consumando una guerra. Non è una guerra fatta con le bombe, ma con le insinuazioni, con le raccolte firme e una lettera anonima. Come quella che circola da giorni e della quale dà conto Marco Grieco su Domani e che riguarda in particolare il dicastero della Comunicazione riformato da papa Francesco con un motu proprio nel 2015 per accorpare tutti i media della Santa Sede. La lettera anonima ha come obiettivo di denunciare pubblicamente il malessere ormai cronico dei professionisti della comunicazione vaticana: "Due persone hanno raccolto firme su un documento", c'è scritto, "per fare arrivare in alto le questioni dei continui sprechi economici e le voci del disagio di tanti lavoratori sono state pesantemente punite e messe a tacere".

 

 

Del resto, di fatto, esistono due apparati paralleli di comunicazione: quello che fa capo a Papa Francesco con don Marco Pozza, il prete passato dal carcere padovano di Due Palazzi al cortile di Casa Santa Marta, dove realizza interviste; e quello che segue l'ordinario come le funzioni religiose, i viaggi, le pubbliche relazioni. Tutto questo, fa notare Grieco, si ripercuote sui dipendenti vaticani, stremati da una concorrenza che si tradurrebbe in assunzioni e demansionamenti. 

 

 

"Si può immaginare e giustificare l'amarezza e lo sconforto dei lavoratori dipendenti al fatto che in una economia ristretta si chiede di ridurre al minimo o di azzerare le spese straordinarie, mentre altri dicasteri e segreterie moltiplicano i subappalti per i servizi di comunicazione, ovviamente pagati, e ignorando le risorse umane, professionali e tecniche già disponibili internamente, non prendendole in considerazione neanche a livello consultivo" riporta la lettera che smentisce anche le "assunzioni bloccate" alla Santa Sede. Perlomeno nel mega dicastero per la Comunicazione dove "si è continuato ad assumere a livelli alti delle tabelle organiche, spesso in nome del fittizio turnover per pensionamento. Il problema è che le risorse interne già qualificate e specializzate si vedono scavalcare ingiustamente da parvenus dell'ultimo momento, spesso amici degli amici". 

 

 

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